Economia e Potere

Berlusconi "rimosso" perché meditava di uscire dall'euro, [lo rivela un insider della BCE]

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view post Posted on 14/9/2013, 18:28     +1   -1
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“L’Italia meditava di uscire dall’€ nel 2011”
di A. Evans-Pritchard
THE TELEGRAPH – 12 Settembre 2013

Ora lo sappiamo: Silvio Berlusconi coltivava seri piani per portare l’Italia fuori dall’Euro nell’ottobre–novembre 2011, il che ha accelerato la sua rimozione dall’ufficio e la sua decapitazione da parte dei gendarmi politici dell’unione monetaria europea.
Lorenzo Bini Smaghi
, che in precedenza faceva parte del gruppo di 6 persone del consiglio d’amministrazione della BCE, e per molti anni uomo italiano a Francoforte (sede della BCE), afferma che Berlusconi è stato silurato non appena ha cominciato a parlare di uscita dall’euro.
In particolare, Berlusconi ha discusso di uscita dall’euro in incontri privati con altri premier, presumibilmente Merkel e Sarkozy, e anche con altri di Paesi minori (“L’ipotesi di uscita dall’euro era stata ventilata in colloqui privati con i governi degli altri Paesi dell’euro”).
Ciò che abbiamo a lungo sospettato ora è confermato.
Bini Smaghi rivela anche che la Merkel continuava a pensare che la Grecia avrebbe dovuto essere sbattuta fuori dall’euro al più tardi nell’autunno 2012; poi le spiegarono che in questa eventualità l’intero sistema euro sarebbe crollato, in una reazione a catena.
Bini Smaghi conferma che la Germania è infatti esposta per 574 miliardi di crediti verso Grecia, Portogallo, Italia, Irlanda Cipro e Slovenia.
Bini Smaghi afferma anche che ogni Stato della zona euro che uscisse dall’euro dovrebbe fronteggiare un default di obbligazioni esterne
: “la banca centrale non potrebbe ripagare le passività accumulate con gli altri membri dell’eurozona, le quali sono registrate in un sistema di pagamenti interni dell’UE (conosciuti come «Target 2»)”.
L’insolvenza provocherebbe perdite sostanziali per le controparti in altri Paesi dell’eurozona
, inclusi banche centrali e Stati.
Gli elettori tedeschi potrebbero voler sapere questo prima delle elezioni di domenica. Anche il partito anti euro («AFD party»), che è ora quarto nelle proiezioni di voto, con la possibilità di entrare in Parlamento, potrebbe trovare interessanti queste rivelazioni.
Per come la vedo io, le compensazioni del «Target 2» che la Bundesbank rivendica sui Paesi del blocco mediterraneo sono sostenute dalle garanzie date a banche registrate in Germania. E ciò per motivi di politica monetaria.
Ciò vuol dire che se l’euro implode la Bundesbank sarebbe ancora comunque in possesso del denaro nelle stesse banche private, che potrebbero essere Deutschebank ma anche Nomura, Citigroup, Barklays. Non è finzione: la Bundesbank non può fare default con queste garanzie.
Forse sono un animale con un cervello piccolo, ma non ho ancora sentito una spiegazione soddisfacente di come ciò possa essere fatto in modo indolore, nonostante una lunga lista di economisti ci dica che deve essere fatto.
Il punto è che il «Target 2» non è altro che l’altra faccia degli spostamenti di capitali all’interno dell’eurozona. Gli investitori privati ne hanno approfittato per fare dumping interno coi Paesi dell’area mediterranea, scaricando i costi su chi paga le tasse in Germania e negli altri Paesi creditori del Nord Europa. Giratela come volete, ma questa è la realtà.
Sì, la Bundesbank potrebbe stampare moneta, e dovrebbe farlo per evitare uno shock deflattivo, ma le sue dottrine monetarie ne uscirebbero a pezzi.
La posizione ufficiale della Bundesbank sul «Target 2» è che la controversia su tale argomento è una tempesta in un bicchier d’acqua. Di fatto, però, nemmeno loro ci credono. Un responsabile della Bundesbank per il «Target 2» disse in mia presenza che “tale situazione lo preoccupa ogni notte”. Il presidente della banca Jens Weidmann disse l’anno scorso che gli squilibri costituiscono un “rischio inaccettabile”.
Ho il sospetto che qualcuno voglia gettare fumo negli occhi dei tedeschi, e non si tratta della schiettezza di Jens Weidmann. Non sono d’accordo con la sua teoria monetaria, ma la sua onestà intellettuale è magnifica.

Fonte: Blog di Pritchard su telegraph.co.uk del 12/09/2013
Ambrose Evans-Pritchard è International Business editor del Daily Telegraph
Traduzione: Disobbedienza Civile
Revisione: Marco Balestra - Enrica Ciabatti
See more at: http://eurotruffa.it/politica/127-italia-m...h.jMwJzu3J.dpuf
 
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SirCom
view post Posted on 1/10/2013, 14:37     +1   -1




Non mi sembra molto credibile. In ogni caso, non è mai andato molto lontano, mi sembra.
E diciamo che uscire dall'euro non sarebbe neanche stata la mossa più sbagliata. Sono ben altre le cose per le quali avrebbe dovuto essere allontanato.
 
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1 replies since 14/9/2013, 18:28   89 views
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