L'economista Roberto Nardella scrive:
Gli industriali italiani benedicono l'euro e la UE ma si lamentano che il costo del lavoro è troppo alto in Italia...
Eccerto, dobbiamo prendere la Cina come esempio... e perché non prendere ad esempio il Vietnam o la Corea del Nord? O il Bangladesh e l'Egitto?
La solita STORIACCIA: pagare il lavoro di 14 ore di un operaio un pugno di riso con contorno di mosche e vendere il prodotto a prezzo di mercato....
non so se vi è mai capitato di cambiare un filtro olio alla vostra auto: lo REGALANO, praticamente.... Questa gente va sterilizzata.
L'UNICA possibilità di sopravvivenza che abbiamo, come Popolo, è la chiusura delle frontiere e il controllo STRINGENTE dei capitali, a rischio di sfiorare l'autarchia e chiudersi in isolazionismo.
Ancora 5 anni così e saremo pronti ad un pugno di riso con contorno di mosche anche noialtri.
DA PANORAMA, intervista a Giorgio Girondi, presidente e amministratore delegato della Ufi Spa:
- Ma lei in Cina ha già sette stabilimenti, un altro in Corea e due in India… -
- Sì, e vi lavorano 4 mila persone che mi costano quasi come i 600 che sono in Italia. Nell’area più vitale del pianeta il costo del lavoro è di 2 dollari l’ora rispetto ai 24 dollari dell’Italia. Mi spiace, ma un imprenditore non può mettersi contro sconvolgimenti storici come questi. -
- È rassegnato al declino italiano? -
- No, anzi. L’Italia ce la farà come ce l’ha sempre fatta, ma rendiamoci conto che i capitali si spostano alla ricerca del luogo nel quale è più facile farli fruttare. -
- I capitali sono mossi da uomini, non si spostano da soli. -
- Sì e no. Nessuno può imporre ai soldi di comportarsi in un modo piuttosto che in un altro. I soldi si muovono alla ricerca dell’investimento più conveniente. A differenza degli italiani, questo elementare concetto capitalistico i cinesi lo hanno capito perfettamente. Lo sa qual è la differenza tra Italia e Cina? -
- Mi dica. -
-In Cina bisogna essere prima capitalisti e poi comunisti. In Italia bisogna essere prima comunisti e poi capitalisti. -
- Addirittura? -
- In Cina se sei un capitalista ti stendono i tappeti rossi e solo dopo ti richiedono la fedeltà all’ideologia del partito. Da noi, invece, prima è richiesta la fedeltà all’ideologia della redistribuzione della ricchezza, e poi puoi fare il capitalista, cioè investire per guadagnare. Ma non troppo. Perché altrimenti vieni stroncato dalle tasse che servono, appunto, a ossequiare l’ideologia.
Il vero dirigismo è in Europa, non in Cina. -
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