Economia e Potere

Per un pugno di riso, [presto l'Italia come il Bangladesh?]

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 30/8/2013, 12:28     +1   -1
Avatar

Senior Cat

Group:
Administrator
Posts:
17,188
Reputation:
+6

Status:


L'economista Roberto Nardella scrive:

Gli industriali italiani benedicono l'euro e la UE ma si lamentano che il costo del lavoro è troppo alto in Italia...
Eccerto, dobbiamo prendere la Cina come esempio... e perché non prendere ad esempio il Vietnam o la Corea del Nord? O il Bangladesh e l'Egitto?
La solita STORIACCIA: pagare il lavoro di 14 ore di un operaio un pugno di riso con contorno di mosche e vendere il prodotto a prezzo di mercato....
non so se vi è mai capitato di cambiare un filtro olio alla vostra auto: lo REGALANO, praticamente.... Questa gente va sterilizzata.
L'UNICA possibilità di sopravvivenza che abbiamo, come Popolo, è la chiusura delle frontiere e il controllo STRINGENTE dei capitali, a rischio di sfiorare l'autarchia e chiudersi in isolazionismo.
Ancora 5 anni così e saremo pronti ad un pugno di riso con contorno di mosche anche noialtri.

DA PANORAMA, intervista a Giorgio Girondi, presidente e amministratore delegato della Ufi Spa:
- Ma lei in Cina ha già sette stabilimenti, un altro in Corea e due in India… -
- Sì, e vi lavorano 4 mila persone che mi costano quasi come i 600 che sono in Italia. Nell’area più vitale del pianeta il costo del lavoro è di 2 dollari l’ora rispetto ai 24 dollari dell’Italia. Mi spiace, ma un imprenditore non può mettersi contro sconvolgimenti storici come questi. -
- È rassegnato al declino italiano? -
- No, anzi. L’Italia ce la farà come ce l’ha sempre fatta, ma rendiamoci conto che i capitali si spostano alla ricerca del luogo nel quale è più facile farli fruttare. -
- I capitali sono mossi da uomini, non si spostano da soli. -
- Sì e no. Nessuno può imporre ai soldi di comportarsi in un modo piuttosto che in un altro. I soldi si muovono alla ricerca dell’investimento più conveniente. A differenza degli italiani, questo elementare concetto capitalistico i cinesi lo hanno capito perfettamente. Lo sa qual è la differenza tra Italia e Cina? -
- Mi dica. -
-In Cina bisogna essere prima capitalisti e poi comunisti. In Italia bisogna essere prima comunisti e poi capitalisti. -
- Addirittura? -
- In Cina se sei un capitalista ti stendono i tappeti rossi e solo dopo ti richiedono la fedeltà all’ideologia del partito. Da noi, invece, prima è richiesta la fedeltà all’ideologia della redistribuzione della ricchezza, e poi puoi fare il capitalista, cioè investire per guadagnare. Ma non troppo. Perché altrimenti vieni stroncato dalle tasse che servono, appunto, a ossequiare l’ideologia.
Il vero dirigismo è in Europa, non in Cina. -

www.ilgrandebluff.info/2013/08/aprite-gli-occhi.html#more
 
Top
*Robin
view post Posted on 1/9/2013, 11:40     +1   -1




Grazie Arianna dell'articolo.
Tuttavia nell'intervista completa il sig. Gerondi alla domanda: sa cosa penso del governo Letta? risponde: Credo stia operando molto bene, ma invece di essere il governo del «fare» dovrebbe essere il governo del «far fare».

Azz complimenti per la coerenza della frase.

ps. chicca per il sig, Gerondi:il governo del fare si appresta ad ottobre a confermare l'aumento dell'iva al 22%
continui a stare dove sta (fiscalmente) ^_^
 
Top
view post Posted on 6/9/2013, 22:50     +1   -1
Avatar

Senior Cat

Group:
Administrator
Posts:
17,188
Reputation:
+6

Status:


Condivido pienamente la tua osservazione.
 
Top
2 replies since 30/8/2013, 12:28   73 views
  Share