Economia e Potere

Il MES: un altro passo verso l'oligarchia, [di Alfredo Cosco]

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Arianna…
view post Posted on 26/4/2013, 14:09 by: Arianna…     +1   -1
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VII
LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE TEDESCA
 

Eppure tutto quello che abbiamo detto finora ha rischiato di frantumarsi proprio all’ultimo step. Sarebbe bastata una semplice sentenza. Infatti, dopo l’adesione di tutti gli altri Paesi dell’eurozona, il Mes rischiava di essere messo a repentaglio proprio dal Paese che più di tutti ha sostenuto la via del “rigore”: la Germania.
A differenza dell’Italia e di altri Paesi, dove un Trattato di così enormi conseguenze è stato approvato come se si approvasse una blanda riforma delle normative di un condominio, nella più totale assenza di dibattito politico e nella quasi totale distrazione dei media, in Germania c’è stato un dibattito intenso e appassionato, che ha suscitato tali perplessità da fare rimettere la decisione definitiva alla Corte Costituzionale tedesca.
Tanto per farci capire, i cittadini tedeschi hanno presentato alla Corte Costituzionale - sulla questione del MES - più di 37.000 ricorsi (il sistema tedesco prevede che i cittadini possano presentare ricorsi alla Corte Costituzionale) che giunsero uniti sotto il nome “Europa braucht mehr Demokratie” (l’Europa necessita di più democrazia) e che hanno costituito il più grande ricorso alla Corte Costituzionale nella storia della Repubblica Federale Tedesca. L’ispiratore di questa opposizione popolare è stato il professor Markus Kerber
Chi si aspettava che la Corte Costituzionale tedesca bocciasse l’adesione al Mes, facendo così, almeno per il momento, crollare questo abominio giuridico-economico (se il Trattato del Mes non avesse avuto l’adesione ditutti i Paesi dell'eurozona, infatti, non sarebbe entrato in vigore) è rimasto deluso. In effetti la Corte Costituzionale tedesca aveva un'occasione storica per difendere la democrazia. Occasione che è stata in parte persa. Dico “in parte” perché comunque ha posto alcuni significativi paletti al meccanismo del Mes per come lo abbiamo descritto in precedenza. 

kerber

Markus Kerber, il paladino dell'opposizione al M.E.S.

 La Corte - l'11 settembre del 2012 - ha approvato il Mes, ma con due forti condizioni limitanti:

  • Oltre il tetto massimo dei 190 miliardi di euro già previsti dal Trattato, ogni ulteriore ricapitalizzazione dovrà essere approvata dal Parlamento tedesco. 190 miliardi è la quota che la Germania deve versare al Mes, così come l’Italia deve versare 125 miliardi, e ogni Paese la quota corrispondente alla sua dimensione economica. In precedenza abbiamo evidenziato tra i punti più oscuri del Mes la facoltà che il Consiglio dei governatori ha di ricapitalizzare all'infinito il fondo. Ergo, ogni aumento totale di capitale, e quindi ogni aumento della quota dovuta dai singoli Paesi (quindi ogni aumento oltre ai già 190 miliardi di euro dovuti dalla Germania e ai 125 dovuti dall’Italia ecc.) può essere deciso insindacabilmente dal Mes, e i Paesi non hanno altra alternativa che adeguarsi. Bene, la Corte costituzionale tedesca ha stabilito che ogni aumento ulteriore di capitale sarà valido solo se liberamente approvato dal Parlamento.
  • Inoltre ha stabilito che il Parlamento sia informato delle decisioni del fondo. In pratica cade l’inviolabilità assoluta dei documenti e dei verbali del Mes, e quindi viene in qualche modo ristabilito quel principio di trasparenza che è totalmente annientato nel testo originario del trattato.

Naturalmente questa sentenza della Corte Costituzionale tedesca è solo un calmieramento degli effetti distruttivi del Mes, ma non risolve il problema, per tutta una serie di motivi:
I - Non sono state invalidate o “attenuate” le altre normative di privilegio e impunità assoluta, come quella che prevede l'assoluta immunità giudiziaria ditutti i membri del MES nell’esercizio delle loro funzioni.
II - Rimane integralmente aperto l’ambito dell’intervento del Mes nei confronti dei Paesi “sofferenti”, con l’imposizione delle “pesanti condizionalità” in cambio dei prestiti che a loro vengono dati.
III - E soprattutto... questa sentenza è la sentenza della Corte Costituzionale tedesca, ed è cogente solo per l'ordinamento tedesco e il suo rapporto con quello comunitario. Formalmente essa non ha di per se stessa portato ad una modifica del funzionamento del MES per gli altri Paesi dell’eurozona. La logica più elementare del diritto vorrebbe che gli stessi “paletti” previsti per la Germania con la pronuncia della sua Corte venissero estesi anche a tutti gli altri Paesi dell’aerea euro. Lo stesso art. 11 della nostra Costituzione stabilisce nella seconda parte che l’Italia ammette limitazioni alla propria sovranità “in condizioni di parità con gli altri Stati”.
Eppure che questo avvenga - ovvero che vi sia una corrispondente estensione dei paletti stabiliti per la Germania - anche per gli altri Stati, non è necessariamente così scontato. Ormai abbiamo capito che la ragionevolezza e anche la basilare logica umana vengono annichilite continuamente nel sistema europeo.
Al di là delle possibili ricadute, resta l’amarezza per la differenza tra ciò che è accaduto in Germania e ciò che è accaduto in Italia. In Germania c’è stata comunque un’ampia e intensa discussione politica e sociale, i cittadini hanno preso a cuore la questione, la Corte ha ricevuto tantissimi ricorsi, ecc. In Italia un Trattato di tale incalcolabile impatto è stato approvato nell’acquiescenza e nell’indifferenza più totali.
Se si vuole veramente difendere la Costituzione, la si difende sempre, non solo quando Berlusconi fa le sue leggiad personam. Tutte le violazioni costituzionali berlusconiane sono un buffetto rispetto allo stupro totale rappresentato da meccanismi come il Fiscal Compact e il Mes.

 
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8 replies since 16/4/2013, 01:11   518 views
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