Economia e Potere

Il MES: un altro passo verso l'oligarchia, [di Alfredo Cosco]

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Arianna…
view post Posted on 26/4/2013, 13:51 by: Arianna…     +1   -1
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V

LE ALTRE MODALITA’ DI INTERVENTO DEL MES 

Abbiamo visto finora, come forma di intervento verso gli Stati in difficoltà, il prestito effettuato nei loro confronti, in presenza di certe condizioni, e legandolo a certe condizioni. Ma l’intervento del MES nei confronti degli Stati può avvenire anche se lo Stato non è in bancarotta, tramite l’acquisizione dei titoli di Stato emessi sul mercato primario da quel Paese, qualora la totalità o parte dei titoli collocati nelle aste dovessero andare invenduti. Anche in questo caso, gli Stati “sostenuti” si indebitano nei confronti del MES che acquisisce quote del loro debito pubblico e quindi anche capacità di influenza.
Il MES a conti fatti agisce come una sorta di banca sovranazionale, che effettua prestiti nei confronti dei Paesi “clienti” in difficoltà in cambio di pesanti “penalità”. Come le grandi banche d’affari, può anche comprare i titoli di Stato dei Paesi membri. Ma non è un “prestatore di ultima istanza”, come sarebbe se, allo stesso modo delle banche centrali storiche, fosse esso stesso fonte del denaro. In questa peculiare banca, sono i Paesi di riferimento i “prestatori di ultima istanza”, la “banca centrale“ del MES. Il MES potrà effettuare le sue operazioni “costringendo” i Paesi partecipanti a svenarsi per garantirle, e quindi a fare ricadere il loro impatto sui popoli europei, a tutela dei quali un meccanismo del genere  - si è detto - doveva essere costituito. I cittadini e i popoli europei saranno legati in modo indissolubile alle dinamiche finanziarie del MES, e ogni qualvolta quest’ultimo ne avrà necessità, o dichiarerà di averne, saranno chiamati a versare soldi.
“Il MES costruisce un rapporto di usura di secondo livello: i prestiti erogati dal MES sono effettuati tramite denaro pubblico già ‘ipotecato’. Inoltre, vincola i ‘prestiti’ alla condizione che i governi di euro-zona trasformino l’economia reale nazionale in un aereo in rotta di collisione” (Paola Ghini e Valentina Serru).

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In modo del tutto analogo ai prestiti del FMI, i capi di Stato o di governo sono costretti a concedere lo status di creditore privilegiato (seniority) ai prestiti del MES. Ma in caso di debiti anche col Fondo Monetario Internazionale, lo status di creditore privilegiato del FMI prevale su quello del MES.
Adesso facciamo un breve schema delle modalità di intervento - considerate fino ad ora - che il MES può mettere in atto nei confronti di un Paese bisognoso di “assistenza”. Come abbiamo visto può intervenire:

  • Sotto forma di prestito (art. 15), secondo condizioni contenute in un programma di aggiustamento macroeconomico precisato in dettaglio nel protocollo d’intesa.
  • Mediante l’acquisto dei titoli emessi sul mercato primario, ovvero di titoli di Stato emessi direttamente da un membro del MES (art. 17). E’ prevista anche la possibilità di comprare titoli emessi sul mercato secondario.
  • Ricorrendo a prestiti con l’obiettivo specifico di ricapitalizzare le istituzioni finanziarie di un membro del MES (art. 16). Ovvero, detto in parole povere, usando i soldi del MES per salvare le banche private.
Ma non è tutto: il MES ha poi la facoltà - per realizzare il suo obiettivo - di indebitarsi con banche, istituzioni finanziarie o altri soggetti o istituzioni, tramite il collocamento di propri titoli obbligazionari o altri strumenti finanziari (Art.5. "Nella realizzazione del suo obiettivo il MES è autorizzato ad indebitarsi sui mercati dei capitali con banche, istituzioni finanziarie o altri soggetti o istituzioni.") Quindi il MES può emanare dei propri “titoli di debito” per acquisire crediti dai mercati dei capitali. Perciò - come scrive Piero Valerio - via libera all’acquisto di obbligazioni e titoli MES da parte di banche private, società di investimento, fondi comuni, hedge funds, e si ripartirà come sempre con un altro giro di speculazioni finanziarie su questi nuovi titoli, con società di rating e tutto il resto.
Questa modalità di azione configura sinistramente il MES come una combinazione incestuosa, nello stesso ente, di un direttorio finanziario, di una banca sovranazionale, e di una facoltà come quella di emettere propri “titoli di debito”, generalmente connessa allo Stato.
Come abbiamo visto precedentemente negli interventi di “prestiti diretti” di acquisto di titoli di stato, dove i garanti finali, i prestatori di ultima istanza, sono gli Stati e i cittadini, anche qui i garanti del debito che assumerebbe il MES emettendo i propri titoli di debito sarebbero sempre gli Stati e i cittadini. Se si arrivasse al punto che titoli di debito sottoscritti dal MES vadano pagati in tempi rapidi, è sugli Stati e sui cittadini che ci si rivarrà.
Per ora quelche è certo è che il MES potrà indebitarsi con una vasta gamma di soggetti, che sappiamo comprendere il FMI, ma noi pensiamo anche alla Banca Mondiale.
Immaginate quali combinazioni di delirio economico potrebbero essere realizzate. Tanto per sbizzarrirci, immaginate che un Paese del MES, dopo essersi già svenato per aderire al MES, chieda a un certo punto aiuto, e il MES per "aiutarlo" gli faccia un prestito con interessi in cambio di condizioni feroci. Immaginiamo anche che il MES, per avere più fondi per agire, decida di raccogliere finanziamenti attraverso l’emissione di propri titoli di debito, titoli di debito che ricadranno sugli Stati e quindi anche su quello Stato “beneficiato”, che si troverà indebitato tre volte: con la partecipazione al MES, con l’aiuto diretto nel momento di difficoltà e con la vendita di titoli di debito da parte del MES. E oltre a ciò dovrà attuare feroci politiche di massacro sociale.
E poi non dite che questi non sono dei geni.
 
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8 replies since 16/4/2013, 01:11   518 views
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