Economia e Potere

Il MES: un altro passo verso l'oligarchia, [di Alfredo Cosco]

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Arianna…
view post Posted on 21/4/2013, 11:23 by: Arianna…     +1   -1
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III
I PRESTITI DEL MES AI PAESI IN DIFFICOLTA’

Lo scopo fondamentale col quale il MES è stato “venduto” da una classe politica complice e ignorante a media pigri e succubi e a popoli disinformati è proprio quello della sua capacità di intervenire nelle situazioni di crisi economica che possono coinvolgere i Paesi dell’eurozona.
Nonostante tutto quello visto finora sul funzionamento del MES - e mettendo da parte la possibile riflessione su come si è giunti alle c.d. “crisi del debito sovrano”- un Paese potrebbe ancora dire: “ok, sono alla fame, ma caccio quest’altro mazzo di miliardi, indebitandomi ulteriormente... ok, entro in un meccanismo dove potranno chiedermi soldi all’infinito e io non potrò mai oppormi... ma almeno se mi trovassi in una situazione di concreto tracollo finanziario in atto verrei soccorso e salvato, riceverei i fondi per potere respirare”.
Ripeto, non stiamo adesso considerando se proprio il contesto di riferimento di questi “problemi” sia reale, se ildebito sovrano sia davvero un problema, cosa è il debito pubblico, e se, anche se fosse un problema, non si dovrebbe intervenire in altro modo, se è lo stesso impianto monetario e bancario attuale ad essere marcio fin nel midollo. Sono tutte cose che in buona parte abbiamo già trattato e su cui ritorneremo.
Adesso prendiamo anche per buono il "film".
Riprendendo il filo: io Paese, già in difficoltà di mio, mi sveno ulteriormente per aderire ad un c.d. Fondo salva-stati che dovrebbe salvarmi dal pericolo dell’abisso, a costo anche di sottomettermi permanentemente ad una casta di Governatori che mi potrà chiedere quanto denaro vuole, ogni volta che lo riterrà opportuno. Ma, perlomeno, se l’abisso si scatenerà verrò aiutato.
Molti credono che gli aiuti elargiti in sede di Unione Europea siano un “dono”, un sostegno a fondo perduto. Aiuti veri, insomma... che vi sia una sorta di fondo di mutuo aiuto, di fondo di solidarietà, dove il denaro dato non è soggetto ad obbligo di restituzione, oppure è ad obbligo parziale.
La realtà è totalmente differente.


mes8

Gli “aiuti” europei sono, in generale, prestiti, ad interesse. E lo stesso vale, nello specifico, per gli “interventi” del MES, che consistono fondamentalmente in prestiti dai ai Paesi in difficoltà.
Quindi il modo in cui il Paese già indebitato e sottoposto all’attacco della speculazione finanziaria è aiutato, è di appioppargli ulteriori debiti.
Ma non solo. Ricordate cosa abbiamo detto nella prima parte quando si è visto come il Consiglio europeo, in sede di ratifica del Mes, e del suo inserimento nell’architettura dei Trattati, dispose la modifica dell’articolo 136 del “Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea” inserendo questo paragrafo: “Gli Stati membri la cui moneta è l’euro possono istituire un meccanismo di stabilità da attivare ove indispensabile per salvaguardare la stabilità dell’intera zona euro. La concessione di qualsiasi assistenza finanziaria necessaria nell’ambito del meccanismo sarà soggetta a una rigorosa condizionalità.”
Questa espressione - rigorosa condizionalità - la ritroviamo sostanzialmente identica nell’art. 12 del Trattato istitutivo del Mes:
Art, 12 c.1 – “Ove indispensabile per salvaguardare la stabilità finanziaria della zona euro nel suo complesso e dei suoi Stati membri, il MES può fornire a un proprio membro un sostegno alla stabilità, sulla base di condizioni rigorose commisurate allo strumento di assistenza finanziaria scelto. Tali condizioni possono spaziare da un programma di correzioni macroeconomiche al rispetto costante di condizioni di ammissibilità predefinite.”
Queste rigorose condizioni vanno viste alla luce dell’art.13, par.1, commi a e b, dove va segnalato il riferimento alla "sostenibilità del debito pubblico". Per "sostenibilità del debito pubblico" si intendono:

  • riduzioni salariali
  • precarizzazione
  • licenziamenti facili
  • falciamento dipensioni, sanità e servizi.

In senso più complessivo, le “condizioni rigorose” andranno ad operare su un vastissimo campo d’azione: politiche monetarie, bilancio, gestione del debito pubblico, titoli di stato, gestione dei servizi e delle proprietà pubbliche, sostegno sociale, rapporti produttivi, politiche del lavoro, l’immissione di denaro nel circuito orizzontale dell’economia reale di imprese e famiglie.
Quindi, questo riferimento a “condizioni rigorose” significa che non solo ildenaro verrà dato in prestito, ma I PRESTITI SARANNO DATI IN CAMBIO DI “CONDIZIONI RIGOROSE” DA ATTUARE NELLA POLITICA ECONOMICA E FISCALE DEL PROPRIO PAESE, OVVERO IN CAMBIO DI FEROCI POLITICHE DI MASSACRO SOCIALE: TAGLI, LICENZIAMENTI, TASSE, PRIVATIZZAZIONI.
Come scrive Claudio Messora: “Se tu (Stato italiano) rischi di andare a gambe all’aria, vai dai governatori del MES e dici chiaramente che rischi il fallimento e che hai bisogno di soldi, loro cosa fanno? Visto che hai pagato inizialmente il ‘premio’, ti danno i soldi, no? No: te li prestano ad alti tassi di interesse! Così dovrai restituirgli anche questi altri soldi e dovrai anche sottostare alle loro direttive in materia di politica economica, che loro ti chiederanno di attuare per essere sicuri che tu riuscirai a ridargli i soldi che loro ti hanno prestato. Ti metti, in poche parole, della gente in casa come la Troika ha fatto in Grecia e in Spagna.”
Il riferimento di Messora ci sta tutto. Infatti, in Grecia abbiamo visto la Troika (FMI, UE e BCE) imporre delle condizioni che si traducono quasi esclusivamente in politiche di massacro sociale e in una cessione della sovranità. Ti do dei soldi e non solo dovrai ritornarmeli, ma in cambio in materia economica, fiscale, sociale dovrai obbedire ai miei diktat (piano di austerity, riduzione dello stato sociale, liberalizzazioni e privatizzazioni).
L’integrazione di Fiscal Compact e del Mes elimina dal panorama dell’eurozona ogni opzione di spesa a deficit in funzione anticiclica, e struttura una camicia di forza di recessione infinita.
Facciamo un riepilogo:

  • I Paesi che danno vita al MES, per avere teoricamente uno strumento che li tuteli dalle burrasche finanziarie connesse alla cosiddetta crisi del debito, iniziano la loro avventura nel MES con ulteriore indebitamento.
  • Il Consiglio dei governatori - rappresentato dai ministri delle finanze dei singoli stati membri - avrà il potere insindacabile di aumentare il capitale totale e quindi anche le quote che gravano sui singoli Paesi membri.
  • In caso di “situazione di pericolo” il Paese che richiede l’intervento del MES, riceverà, se la sua richiesta viene accolta, versamenti in denaro, non a fondo perduto, ma in prestito ad interesse, con ulteriore aumento dell'indebitamento.
  • In cambio di questi prestiti, lo Stato membro deve sottoporsi a rigorosi obblighi di massacro sociale.
 
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8 replies since 16/4/2013, 01:11   518 views
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