Economia e Potere

Il MES: un altro passo verso l'oligarchia, [di Alfredo Cosco]

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Arianna…
view post Posted on 17/4/2013, 23:21 by: Arianna…     +1   -1
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II

CAPITALE ORIGINARIO DEL MES E RICAPITALIZZAZIONE INFINITA

Il MES disporrà di un capitale di 700 miliardi di Euro, di cui 500 concretamente utilizzabili nell’azione di “sostegno” ai Paesi in difficoltà.

Ogni Stato aderente deve contribuire in proporzione alla grandezza della sua economia; l'Italia deve fornire il terzo maggiore contributo di partecipazione: un totale di 125,4 miliardi di euro. Ovvero un altro salasso.

In teoria il sistema a conti fatti sarebbe meno feroce di come appare. Perché dei 700 miliardi di euro del fondo, gli Stati partecipanti hanno l’obbligo di versare concretamente “solo” 80 miliardi di euro, e “spalmati” nel corso di cinque anni. In proporzione l’Italia dovrebbe versare solo 15 miliardi di euro in cinque anni. Gli altri 620 miliardi sono “capitale garantito”, che non deve essere versato se non in caso di necessità.

Il piccolo problema in tutta questa descrizione è che i “casi di necessità” (o fantomatici tali) si manifesteranno in tempi rapidissimi, ed è considerato praticamente scontato che ai Paesi verrà richiesto di scucire le altre quote. Quindi, solo teoricamente un Paese come l’Italia deve sborsare 15 miliardi in cinque anni; nei fatti, sarà con quasi totale certezza costretto a sborsare di più e nell’arco di un tempo minore. L’articolo 9 prevede infatti che il Consiglio dei Governatori possa esigere in qualsiasi momento il versamento del capitale sociale non ancora versato. E gli Stati non avranno altra opzione che eseguire gli ORDINI entro sette giorni. Notate anche il tempo rapidissimo entro il quale si ha il dovere di agire. Questo tipo di decisione dovrà essere preso all’unanimità.

L’articolo 10 stabilisce che il Consiglio dei governatori può decidere di mutare l’importo del fondo. Quello che sommessamente questa norma (art. 10) dice ha conseguenze incalcolabili. Tradotta significa che I GOVERNATORI DEL MES HANNO LA FACOLTA’ ESCLUSIVA DI POTER INDEFINITIVAMENTE AUMENTARE IL CAPITALE DEL MES. OVVERO I SOLDI CHE GLI STATI DOVRANNO VERSARE PER COSTITUIRLO.

E anche in queste eventualità vale il combinato disposto con l’art. 8: ovvero, una volta richieste altre quote da pagare, esse andranno pagate entro sette giorni. In caso di mancato pagamento da parte di un Paese membro del MES di una quota del capitale o di una rata del prestito (nel caso di Paese “beneficiato”), i Governatori o gli amministratori di questo Paese membro non potranno più esercitare i propri diritti di voto per l’intera durata di tale inadempienza.

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Questo è il ricco Paese che dovrà versare 125 miliardi per il MES (per incominciare...)

Domanda elementare.

I 125 miliardi che l’Italia dovrà corrispondere (una volta che venisse richiesta anche la quota “garantita”) da dove li potrà tirare fuori?

I Paesi dell’eurozona sono ridotti alla fame, in primo luogo per responsabilità degli stessi meccanismi dell’eurozona. Un Paese come l’Italia è stato condotto a un tale livello di impotenza da non avere neanche i fondi per sostenere la ricostruzione de L’Aquila. Dove li trova altri miliardi per aderire al MES? Con gli unici due sistemi a cui può ricorrere:

  • o li chiede ai mercati d’affari piazzando altri titoli di stato - ovvero facendo altri debiti - presso le grandi banche “specialiste in titoli di stato”;
  • o cerca di strapparli ad un popolo impoverito, direttamente con le tasse, o indirettamente devastando il già comatoso Stato sociale.

Probabilmente dovrà fare entrambe le cose.

Non è difficile comprendere come, per aderire a un fantomatico fondo che dovrebbe salvarti dal tracollo economico, ti sottoponi ad un salasso economico che ti costringerà a ricorrere ad un ulteriore ingente indebitamento.

Per avere un c.d. schermo di protezione contro la crisi dei debiti, ti indebiti maggiormente e acceleri il peggioramento delle condizioni di vita dei cittadini.

E non dimentichiamo come teoricamente il MES può all’occorrenza aumentare indefinitamente il suo capitale e richiedere esborsi potenzialmente infiniti. Già da questo sembrerebbe un modo ben strano di “garantirsi”. Un Paese diventa, a fondo perduto, un territorio perennemente espropriabile.

E’ ben chiaro – da quanto visto finora - che sebbene i soci del MES siano gli Stati, essi, nel momento in cui hanno aderito, cessano di sussistere, al suo interno, come istituzioni sovrane. Il loro potere non sarà misurato in base al potere sovrano, bensì in qualità di soci, e quindi in modo proporzionale alla quota versata. Ma, potremmo aggiungere, lo Stato è un tipo molto particolare di socio, un socio "perennemente sottomesso", e i cui interventi finanziari sono "perennemente esigibili" dall’organo di comando del MES.

Un socio che - come vedremo tra poco - nel momento del “bisogno”, più che avere diritto all’intervento in condizioni favorevoli, deve negoziare, in qualità di “debitore”, scelte di politica nazionale al fine di ottenere in prestito, a tassi d’interesse determinati dallo stesso organismo, la necessaria liquidità per evitare il paventato default, ovvero il fallimento dello Stato.

 
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8 replies since 16/4/2013, 01:11   518 views
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