Terza puntataOccupiamoci ora dei due motti che si leggono sopra e sotto la piramide: "Annuit Coeptis" e "Novus Ordo Seclorum".
E' davvero sorprendente scoprire che i due motti della massoneria derivano da un autore insospettabile: Virgilio.
Il primo motto, "Annuit Coeptis", è infatti ricavato da due versi virgiliani, rispettivamente Georgiche I 40, ove, nel contesto dell'invocazione ad Ottaviano, si legge Da facilem cursum atque audacibus annue cœptis ("Concedimi facile avvio ed asseconda la mia audace impresa") e Eneide, IX 625, in cui Ascanio, accingendosi a scagliare una freccia contro Numano detto Remulo, rivolge una preghiera a Zeus con queste parole: Jupiter omnipotens, audacibus annue coeptis ("Giove onnipotente, asseconda la mia audace impresa").
L'altro motto, "Novus Ordo Seclorum", deriva invece dalla celeberrima Bucolica IV, quella che profetizza il ritorno dell'Età dell'Oro, collegata alla nascita di un misterioso puer; al verso 5 leggiamo infatti Magnus ab integro seclorum nascitur ordo, un'affermazione ambigua della quale sono state proposte diverse interpretazioni, da "nasce di nuovo il grande ordine dei secoli" a "riprende daccapo il grande ciclo dei secoli" a "nasce daccapo un grande ciclo di ère", che fra tutte mi sembra quella più vicina alle intenzioni degli Illuminati.
Ma cosa significano questi due motti accostati fra loro?
La traduzione comunemente accettata è “Un Nuovo Ordine Mondiale, la Divinità ha acconsentito”, ma secondo alcuni il significato esoterico sarebbe “Un Nuovo Ordine Mondiale arride agli Iniziati (coeptis)”.
Circa il simbolismo dell'occhio nel triangolo, occorre valutarlo con molta cautela: esso infatti è uno dei simboli più noti associati alla rappresentazione della divinità, comune al cristianesimo ed alla iconografia esoterica, come ricorda il grande René Guénon (Simboli della Scienza sacra, 1962).
A seconda delle rappresentazioni può essere associato a Dio o a Lucifero: accostato alla colomba ed al Cristo simboleggia la Trinità; accompagnato dalla stella a cinque punte, dalla piramide o dal compasso fa invece riferimento alla tradizione esoterica luciferiana, fatta propria dalla Massoneria.
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L'occhio della Trinità... | ...e quello dei massoni |
La confusione deriva quasi certamente da un astuto calcolo: il simbolo luciferiano può infatti essere usato con una certa tranquillità, dato che si confonde così facilmente con quello cristiano; infatti un qualsiasi benpensante, nel vedere questo simbolo sulla banconota da un dollaro, non trasale né s'insospettisce, appunto perché è abituato a collegarlo con il simbolo della Trinità.
Nel simbolismo esoterico luciferiano il triangolo che racchiude l’occhio rappresenta la sorveglianza di Lucifero, il portatore di Luce, nel consueto ribaltamento della simbologia tradizionale proprio delle società esoteriche occidentali moderne; del resto l’occhio che vede tutto e la piramide appartengono da secoli alla tradizione esoterica, e non sorprenderebbe che una organizzazione paramassonica come quella degli Illuminati l’abbia adottato.
Sulla confusione tra Satana e Lucifero, anch'essa molto probabilmente intenzionale, si veda questo capitolo.
Per capire quanto sia essenziale per i massoni la distinzione fra Lucifero e Satana si leggano queste parole di Albert Pike, uno dei massimi esponenti (33° grado) della Massoneria di Rito Scozzese Antico e Accettato, pronunciate in un discorso tenuto in Francia agli alti gradi della Massoneria nel 1889:
"Ciò che noi dobbiamo dire alle folle è: "noi adoriamo un Dio, ma è il Dio che si adora senza superstizione (...). La Religione massonica dovrebbe essere mantenuta, da tutti noi iniziati degli alti gradi, nella purezza della dottrina luciferiana. Sì, Lucifero è Dio, e sfortunatamente anche Adonai [il Dio dei cristiani e degli ebrei, N.d.R.] è Dio. (…) La dottrina del Satanismo è un'eresia; e la vera e pura religione filosofica è la fede in Lucifero".
Uno stralcio di questo discorso fu riportato, nel 1935, dalla rivista inglese "The Freemason" nel suo numero del 19 gennaio, citato da Franco Odessa in "O.N.U. gioco al massacro", Ed.ni Civilta', Brescia, 1996.
Albert Pike
L’adorazione di Lucifero, che Pike si preoccupa di distinguere dal Satanismo, compare in parallelo con lo sviluppo del Cristianesimo, e sotto varie forme attraversa tutta la storia del nostro Occidente.
Non si tratta di altro che dell’eresia Gnostica, che prese forma con un'interpretazione particolare dei primi testi della Gnosi Cristiana e passando dai Manichei ai Catari ai Bogomili, da Sabbatai Zevi a Jakob Frank agli Illuminati di Baviera è giunta fino ai tempi nostri, trovando negli alti gradi dell’ambiente massonico i suoi ultimi profeti.
Secondo la concezione Gnostica il mondo materiale è interamente corrotto e dominato dal male, e venne creato da un Dio malvagio e inferiore che convinse l’umanità attraverso i suoi testi sacri di essere il vero Dio, mentendo.
Questo Dio malvagio sarebbe il Dio che parla agli uomini nella Bibbia, Adonai, il Dio adorato da Ebrei, Cristiani e Musulmani, che si sono fatti ingannare e che vengono sottomessi dal suo volere dispotico.
Secondo una buona parte della tradizione gnostica, il vero Dio sarebbe Lucifero, il portatore di Luce, che fu combattuto ed in seguito calunniato da Adonai per aver tentato di portare la conoscenza agli umani, come riporta la Genesi nell’episodio del Serpente.
Non tutti gli gnostici tuttavia aderiscono a questa tesi: secondo i càtari, per esempio, il vero Dio è totalmente trascendente e non è in alcun modo compromesso con la materia. Con tutto ciò, anche ai càtari fu rimproverato di essere adoratori di Lucifero, ed in effetti la teologia dualistica consentiva una duplice forma di satanismo:
- da una parte c'è chi identifica Lucifero con Satana, il dio malvagio, eterno come il Dio buono e per di più creatore del mondo: allora, per quanto lo si condanni (e sembra che i Catari e i Manichei manifestassero avversione al Maligno), tuttavia lo si onora oggettivamente, dato che lo si pone allo stesso livello del Dio buono; senza contare che gli gnostici possono facilmente finire col “concedersi” al Diavolo, con la scusa che egli “è più forte di loro” e che è “impossibile” sottrarsi del tutto alla schiavitù della Materia…
- dall'altra parte c'è chi invece identifica il Dio biblico Creatore con Satana: in tal caso il nemico per eccellenza del Dio biblico, ossia il Serpente della Genesi, ossia Lucifero, assurge al ruolo di liberatore degli uomini dalle leggi materiali del malvagio Demiurgo.
Insomma, grazie alle esasperate contraddizioni insite nel sistema teologico dualistico, gli eretici gnostici finiscono, in un modo o nell’altro, col dare culto a Satana o a Lucifero e con l’odiare il Dio Creatore.
Ad ogni modo per tutti gli gnostici, di qualunque Dio siano seguaci, l'intero creato è frutto del male, e non vi è nessun motivo per aderire ad una morale o tentare di migliorare il mondo circostante.
L’obbiettivo unico sarà la distruzione dell’esistente per giungere alla ricostruzione di un nuovo ordine.
Un Nuovo Ordine Mondiale.
E' dunque questo il significato del simbolo massonico effigiato sulla banconota americana?
A detta del già citato Barry R. Smith, la risposta è senz'altro sì: infatti il simbolo esoterico della piramide sormontata da un occhio fu "stampato sul dollaro per ordine del Presidente Roosevelt, massone del 32esimo grado".
Vero o falso che sia, è ben strano che proprio questa immagine sia stata scelta come simbolo dell'America.
Ma è il momento di cercar di capire cosa c'entrino con tutto questo i Gesuiti, e non è affatto semplice: in quest'ottica, infatti, essi non possono certo essere sospettati di voler collaborare all'instaurazione di un Nuovo Ordine, visto che questo comporterebbe automaticamente la distruzione del potere della Chiesa.