Economia e Potere

Habemus Papam, [le singolarità di questa elezione]

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view post Posted on 13/3/2013, 22:27     +1   -1
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Rifletto su alcune "stranezze" dell'elezione del nuovo Papa (come strane, del resto, erano anche le "dimissioni" del predecessore):
1) è un Gesuita, e i Gesuiti sono notoriamente in cattivi rapporti con la Chiesa, tanto da avere espresso nei secoli un loro preposto alternativo al Papa, il cosiddetto "Papa nero". Un Papa che tentò di abolire l'Ordine, Clemente XIII, morì improvvisamente, quasi certamente assassinato; si veda:
http://arjelle.altervista.org/Arcadia/Comp.../complotto4.htm
2) ha scelto il nome di Francesco, mai usato prima: avremo forse un Papa decrescista? Scherzo, ma insomma, qualsiasi cosa voglia significare, quel nome è un segnale forte;
3) per di più proviene dall'Argentina, terra della riconquistata (e tormentata) sovranità monetaria;
4) in ogni caso, come lui stesso ha sottolineato, sono andati a cercarselo il più lontano possibile dall'Europa, spiazzando tutti: non solo non era nella "rosa" dei favoriti, ma non era nemmeno fra gli outsider.

Che cosa significherà tutto questo?
Ovviamente non siamo ancora in grado di capirlo, ma una cosa mi pare certa: il conclave, con questa scelta, ha voluto dare un fortissimo segnale.

Un segnale di...?

Non sembrerebbe nulla di positivo, a giudicare da quanto si legge qui:
www.emigrazione-notizie.org/news.asp?id=8107

Edited by Arianna… - 14/3/2013, 04:41
 
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view post Posted on 14/3/2013, 14:10     +1   -1
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Il nuovo Pontefice ha un aspetto umanamente simpatico... oltre tutto (non che sia importante) è originario di un paesino a poca distanza da dove vivo, Portacomaro, e sembra aver conservato le solide radici contadine della gente del Monferrato.

Eppure, a quanto pare, l'apparenza inganna: sembra che abbiamo un MONTI al soglio pontificio!

Leggete qua:
http://tiempo.infonews.com/notas/programa-...denal-bergoglio
 
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view post Posted on 15/3/2013, 17:58     +1   -1
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Eh sì, c'è di che essere preoccupati... Ma sul serio.
Ecco qua, per intanto:

www.emigrazione-notizie.org/news.asp?id=8107

Buona lettura:

CITAZIONE
ARGENTINA: BERGOGLIO, L'EPISCOPATO DELLA VERGOGNA
di Luciano Neri

Era attorniato dai più screditati ex ministri dei peggiori e più corrotti governi dell’Argentina post dittatura, quelli di Carlos Menem e di Fernando De la Rua. Menem ha governato l’Argentina negli anni ’90 nel periodo che è passato alla storia come “il decennio canaglia”, ha portato al fallimento lo Stato vendendolo alla speculazione finanziaria internazionale e alle mafie del traffico di armi e di droga. Oggi è sotto processo per reati legati alla corruzione. De la Rua ha seguito la stessa impostazione in politica economica e ha praticato analoghi processi di corruzione che lo hanno coinvolto personalmente. Dopo due anni di governo è stato cacciato da una imponente manifestazione di popolo e, il 20 dicembre del 2001, con ignominia, è fuggito in elicottero dalla Casa Rosada (Il palazzo del Governo di Buenos Aires). Nel frattempo però, nella notte del 19, aveva decretato lo stato di assedio, sospeso tutti i diritti e le garanzie costituzionali, comprese la libertà di espressione e di riunione. Per gli argentini era il ritorno alla dittatura.

E poche ore prima della sua fuga aveva dato ordine di sparare contro la folla. Sette giovani manifestanti furono uccisi.

Nel corso della conferenza stampa monsignor Bergoglio ha presentato, assieme a Roberto Dromi, Horacio Juaunarena, Armando Figueroa, Roche Fernandez e Jorge Vanossi, il “Contrato Social para el Desarrollo”, un documento che non prevede in realtà alcuno “sviluppo” ma che, al contrario, ripropone devastanti e illegali politiche di selvaggio liberismo che sono state alla base delle tragedie sociali e civili che hanno colpito il Paese durante e dopo la dittatura. Un documento che reclama la totale autarchia del Banco Central, l’eliminazione delle tasse per i grandi esportatori agrari, la drastica riduzione delle politiche e dei servizi sociali, la repressione del conflitto sociale e la unificazione delle strutture di Sicurezza e di Difesa, con conseguente rafforzamento dei militari e compromisisone dei processi di democratizzazione in corso. Ma vediamo dunque, oltre a Bergoglio di cui diremo dopo, da chi è formata questa “santa alleanza” che propone, assieme al cardinale, un vero e proprio “manifesto politico di opposizione” che tende a riportare indietro le lancette della storia argentina ed a cancellare persino conquiste fondative della democrazia restaurata nel 1983. Roberto Dromi è stato sindaco della città di Mendoza durante la dittatura, quando i sindaci venivano direttamente nominati dai militari. Ministro delle Opere Pubbliche con il governo civile più corrotto della storia argentina, quello di Menem, fu autore delle “leggi di emergenza” che produssero privatizzazioni selvagge e deregulation dei mercati, l’abbasamento drastico degli stipendi, la sospensione dei diritti sociali fondamentali.

Horacio Jaunarena è stato ministro della Difesa di Alfonsin, De la Rua e Duhalde. Nel suo primo mandato fu autore delle leggi “de punto final” e “de la obediencia debida”, le due leggi che assicuravano l’impunità dei comandanti e di tutti i militari responsabili della dittatura e di 30.000 morti.

Armando Figueroa è stato ministro del Lavoro di Menem e vice-capo di gabinetto di De la Rua. Autore del “piano di flessibilizzazione del lavoro” che ha portato all’esplosione del lavoro nero e illegale, alla privatizzazione del sistema pensionistico convertito in un mercato finanziario a solo vantaggio delle banche.

Roche Fernandez è stato presidente del Banco Central dal 1991 al 1996 (gli anni di Menem) e ministro dell’economia. In quel periodo la Banca Centrale Argentina è stato il centro e lo snodo della peggiore corruzione finanziaria. Banca che fu coinvolta anche in affari riconducibili, ed evidenziati da sentenze giudiziarie, alla n’drangheta calabrese.

Jorge Vanossi è stato ministro della Giustizia di Duhalde, successivamente è passato con il sindaco di Buenos Aires Macri, esponente di spicco della attuale destra argentina.

Ma Bergoglio non si è limitato a questo. Ha avanzato un’altra proposta, sotto il nome di “operaciòn amnistia”, che è stata formalmente respinta dal governo. La sollecitazione, non è la prima, chiede apertamente, e senza vergogna, l’amnistia per tutti i militari della dittatura e per chiunque coinvolto, processato o condannato per i crimini commessi in quel periodo. Nella richiesta si elencano tutti coloro che dovrebbero beneficiare dell’amnistia, ci sono tutti i membri della giunta, da Videla a Bignone, da Santiago Omar Riveros a Higo Siffredi, e oltre 100 altri militari dell’esercito, della marina e dei servizi segreti. E c’è Cristian Von Wernich (mai nome fu così blasfemo nei confronti del Cristo della Croce), cappellano militare della polizia di Buenos Aires durante la dittatura, condannato all’ergastolo perché ritenuto colpevole, tra gli altri, del sequestro di 33 persone e di 19 omicidi. Assassini di giovani innocenti che non si sono mai pentiti per quello che hanno fatto, che non hanno mai chiesto perdono né ai familiari delle vittime né al Paese, rivendicando con arroganza, anche durante i processi, le brutalità commesse in nome della “guerra all’eversione”.

E infine, chi è Jorge Mario Bergoglio? Arcivescovo di Buenos Aires, presidente dei vescovi argentini, tra i più votati nel conclave vaticano che ha poi eletto Ratzinger. Sostenuto dallo stesso Bergoglio. È stato più volte accusato di collusione con la dittatura argentina. Le prove più esplicite e documentate sono racchiuse nel libro L’isola del Silenzio. Il ruolo della Chiesa nella dittatura argentina del giornalista Horacio Verbitsky che da anni indaga con rigore il periodo più tragico del Paese sudamericano, lavorando sulla ricostruzione degli eventi con ricerche serie e documentate. Quello del ruolo della Chiesa sotto la dittatura è una ferita ancora aperta in Argentina, un dibattito certamente complesso e doloroso che approfondiremo ulteriormente nei prossimi numeri della rivista. Doloroso anche perché la maggior parte di quei 30.000 giovani assassinati erano cattolici, figli di famiglie cattoliche, impegnati nelle “villa miserias” in opere sociali di assistenza e di difesa dei diritti umani. Figli di quella Chiesa di base che in America Latina ancora resiste ed esiste. Il segno evidente che la Teologia della Liberazione è ancora viva, nei valori e nei comportamenti di tanti cristiani che con il proprio esempio e impegno gridano forte ai vertici vaticani «noi siamo Chiesa».


Edited by Arianna… - 24/3/2013, 20:55
 
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view post Posted on 24/3/2013, 20:56     +1   -1
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Questo riguarda i pessimi rapporti fra Bergoglio e la democrazia argentina:
www.formiche.net/2013/03/15/papa-fr...-si-sopportano/

Ma il più preoccupante è questo, che purtroppo è in spagnolo:
http://tiempo.infonews.com/notas/programa-...denal-bergoglio

Il programma di Bergoglio è IDENTICO a quello di Monti!!! :huh:

Infine: laconico e fulminante il giudizio di Paolo Barnard, che sa SEMPRE quello che dice:
CITAZIONE
Wojtila fu eletto per smontare l'URSS. Questo è stato eletto per smontare Chavez, Morales, la Kirchner e Cordano.

Sennonché, come sappiamo, Chavez è appena morto, denunciando di essere stato a suo parere avvelenato...

Infine questo:
http://agiamosubito.wordpress.com/2013/03/..._medium=twitter
 
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