Condivido con voi la mia recentissima esperienza.
Insegno in un Liceo classico in provincia di Torino, ed
ho avuto in sorte una classe di quindicenni particolarmente brillanti e curiosi, i quali molto presto hanno incominciato a farmi domande di economia, perché non riuscivano a comprendere le dinamiche dell'Unione Europea e dell'euro e non capivano i motivi della crisi in atto.
Io, reduce dai summit e dagli incontri di Rimini, Milano, Venezia, Cremona e da numerose altre conferenze, ho promesso loro che avrei fatto del mio meglio per spiegare quello che avevo imparato.
Detto fatto,
passo tre mesi a spiegare (nelle ore libere da lezioni regolari) tutta la faccenda ai ragazzi, con video, articoli, grafici, interviste e quant'altro.
Vedendoli però in difficoltà con i temi più tecnici, decido di
drammatizzare la vicenda e di farla interpretare da loro: ne nasce un testo, presente anche on line (
http://arjelle.altervista.org/Economiaascuola/indice.htm), intitolato "Economia a scuola", in cui, attraverso la metafora della favola del Capitano e dell'Isola Felice (inventata da
Paolo Barnard), si cerca di "raccontare" con un linguaggio semplice ed accessibile i principali problemi nei quali si dibatte l'eurozona.
La mappa cliccabile del capitolo sul pareggio di bilancio
Un mese fa i miei ragazzi (alcuni dei quali fanno teatro)
lanciano l'idea di mettere in scena una parte del testo: precisamente il Pareggio di bilancio, il Debito pubblico, il Fiscal Compact, il Trattato di Lisbona e il MES.
Ci prepariamo, facciamo prove, ci divertiamo un mondo. Troviamo anche un tecnico ECCEZIONALE, bravissimo, e due ottimi attori esterni di supporto (ex-allievi). Facciamo le diapositive, cerchiamo i video, allestiamo perfino un balletto iniziale e finale.
Dopo averci a lungo riflettuto, trovando alquanto ridicolo e poco chiaro parlare di "quel governo lì", "quel governo là", decidiamo di fare i nomi dei politici attribuendo a ciascuno di loro i rispettivi provvedimenti (es.: il pareggio di bilancio a Monti), in puro stile aristofanesco.
Sabato 22 febbraio ecco il sospirato spettacolo (autorizzato dalla Preside).
Cominciamo, e quasi subito si sente rumoreggiare fra il pubblico. Dopo mezz'ora le proteste aumentano: gli spettatori delle due prime file si alzano e se ne vanno.Arrivati alla scena del Fiscal Compact, che è particolarmente surreale,
un professore incomincia a fare commenti, fa rumore, disturba gli spettatori. Poi si mette a protestare ad alta voce, si alza e se ne va sbattendo la porta.I ragazzi restano interdetti, ma continuano lo spettacolo impavidi.
Il professore però entra in classe e li fa chiamare dentro, dicendo che se non entrano li segna assenti. Intanto gli altri docenti fanno finta di niente.
I ragazzi non direttamente coinvolti nella recita escono (disturbando moltissimo il pubblico), vanno in classe dal professore, ma dopo un po' rientrano in sala.
Lui continua a minacciare di mettere note e di segnarli assenti. Ingiunge ad una di essi di rientrare, ma la poverina spiega al professore che non è possibile, perché è proprio lei la ballerina che deve fare la danza finale!
Risultato: lui li segna tutti assenti.
Poi non so cosa sia successo.
So solo che stamattina i ragazzi erano come cani bastonati e TUTTI, tranne due, si erano rimangiati tutto quello che avevamo imparato in MESI di sforzi: mi hanno detto che "abbiamo fatto male a nominare i politici", e che in fin dei conti le mie sono solo "delle teorie come tante altre", e che Monti in fondo "è una brava persona".
Non commento: lascio che ciascuno ne tragga le deduzioni che meglio crede.
Io, per quanto mi riguarda, ne ho dedotto che avrei fatto meglio a darmi all'ippica.
Edited by Arianna… - 4/7/2013, 22:36