QUALI SONO GLI SCOPI DI TUTTO QUESTO?L'articolo ci pone di fronte ad un ulteriore assurdo logico: possono i governanti d'Italia e d'Europa essere più ignoranti in matematica di un comune studente delle superiori? Così ignoranti da non saper fare 2 + 2?
Ebbene, certamente no. Quindi la domanda va riformulata in questi termini:
qual è il VERO SCOPO di tutto questo?
Non si pensi che il dogma dell'"austerità" risponda a qualche nobile esigenza di sostenibilità ambientale, di rispetto del pianeta o di recupero di una frugalità "all'antica" che possa far ritrovare valori autentici e costringere l'umanità a superare la fase dello scellerato consumismo che sta attraversando da tempo.
Certo a chi gestisce il potere fa comodo giocare su equivoci di questo genere ed essere scambiati per paladini della "decrescita felice", come è capitato purtroppo di ascoltare in tv dalla voce dello stesso Maurizio Pallante (fondatore del MDF, Movimento per la Decrescita Felice). Non si tratta di niente di tutto questo.
Spesso, quando un quadro ci risulta incomprensibile, è perché lo stiamo guardando al contrario: basta raddrizzarlo ed ecco che l'immagine diventa subito più chiara. Detto in altri termini, è un esercizio piuttosto sterile cercare di interrogarsi sui perché e sugli scopi:
guardiamo piuttosto gli effetti, ed in base a quelli deduciamo le cause.
Quali sono gli effetti dell'austerità, al di là della retorica dei governanti che affermano (con un'impudenza in verità scandalosa) di volere in questo modo "rilanciare l'economia"? Che si crea una crisi terribile, con conseguente perdita del potere d'acquisto dei salari, la quale a sua volta causa una drastica
contrazione dei consumi. Per tentare di reagire a questo, i datori di lavoro attueranno una sempre maggiore
compressione dei salari, allo scopo di essere più concorrenziali sul mercato pagando di meno la mano d'opera (la cosiddetta "cinesizzazione del lavoro"), con sempre minori garanzie sindacali per questa classe di neo-schiavi.
Se ne deduce che questo è esattamente lo scopo desiderato. Se così non fosse, si attuerebbe una correzione di rotta rispetto a politiche in così palese contrasto con la logica, oltre che con l'economia.
A detta del Prof. Alain Parguez, il Fiscal Compact è stato ideato e pubblicato su una rivista specializzata da un monaco benedettino, capo dell'Opus Dei francese, di nome Postel-Vinay. Fra le altre considerazioni che vi si leggono, sostiene il Professore, sta scritto anche che occorre
dimezzare il potere d'acquisto dei salari. Può darsi poi che gli scopi siano ancora più innominabili: molti pensano che lo scopo vero, inconfessato, sia quello di ottenere
una drastica riduzione della popolazione mondiale, in modo da far fronte all'incontrollabile crescita demografica.
Vogliamo evitare ogni sospetto di complottismo? Va bene, rimaniamo pure ancorati al terreno economico. E qui notiamo che questa politica economica si è rivelata enormemente redditizia per gli speculatori: infatti, se si distrugge l'economia reale e si mette alle strette uno Stato, aumenta il valore speculativo del debito pubblico, detenuto per la massima parte dalle banche.
Tutti sanno che mai e poi mai la Grecia e l'Italia saranno in grado di restituire il debito contratto; pochi invece sanno che non solo non si può, ma non lo si vuole: infatti si tratta di una cornucopia senza fondo.
Quanto "rende" questa crisi ai poteri finanziari? Paolo Barnard lo spiega in un suo articolo: "I poteri finanziari di Unione Europea e Stati Uniti ci stanno distruggendo il futuro del lavoro. Essi hanno sottratto all’Italia 457 miliardi di euro in 2 anni. Più di 20 finanziarie sparite dal nostro stipendio e dai nostri servizi essenziali… in 2 anni. Mentre noi per mille euro in busta paga dobbiamo supplicare o morire.
Nel 1975 la Commissione Trilaterale di Stati Uniti, Europa e Giappone sancì la morte del radicalismo e del lavoro, con queste parole: “Quando esso [il lavoro] perde forza, diminuisce il potere dei sindacati di ottenere risultati. La concertazione produce disaffezione da parte dei lavoratori, che non si riconoscono in quel processo burocratico e tendono a distanziarsene, e questo significa che più i sindacati accettano la concertazione più diventano deboli e meno capaci di mobilitare i lavoratori, e di metter pressione sui governi”.
I sindacati ci sono cascati.
Il piano per la distruzione del lavoro di noi cittadini partì 70 anni fa in Francia e Germania. I mandanti: la grande finanza speculativa e la grande industria. Le armi: l’economia, l’Unione Europea dei tecnocrati, e oggi il disastro dell’euro.
La crisi economica 2007-2010 è usata come strumento per una compressione dei salari senza precedenti in 50 anni. Sta accadendo in Grecia e Irlanda, accadrà qui. Stanno creando sacche di lavoro alla cinese in Europa, e lo hanno pianificato nei dettagli, per profitto. Gli operai sono destinati a scomparire [...]: in Corea non c’è più l'illuminazione negli stabilimenti auto, perché non ci sono più esseri umani che vi lavorano. Solo robot.
Dobbiamo aprire gli occhi, capire cosa sta succedendo, ed essere radicali nell’opposizione a questo attacco al lavoro, che è il vero attacco alla democrazia."
(Fonti principali:
http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=327www.paolobarnard.info/terraciano.htmwww.comedonchisciotte.org/site/modu...ticle&sid=11288)
http://arjelle.altervista.org/Economiaascu...calcompact3.htmEdited by Arianna… - 5/1/2013, 09:40