Helettra |
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| Arriva da Facebook un'altra critica al volantino con l'"equazione Kelton". Eccola qua (è di Lino Cibernetico Tufano): CITAZIONE Proporrei una questione alla vostra attenzione: 1) non tutte le persone sanno cosa sia un'equazione; 2) bisogna spiegare perché un'equazione è uguale a zero. Ad esempio: se Ricavi - Costi = Guadagno, allora significa che: se ricavo da una vendita 5 euro perché ho venduto dei fiori, e i fiori me li passa un contadino a 4 euro, allora R-C=G vede 5-4=1 Ora se porto tutto al primo membro della equivalenza ottengo 5-4-1=0 E quindi R-C-G=0 L'equazione ricavi meno costi uguale a guadagni è quella che abbiamo spiegato con una espressione che si chiama algebrica, ossia che usa le lettere anziché i numeri, e in tal modo diviene una formula generale, qualunque siano i ricavi, i costi e i guadagni.
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Per quanto riguarda i conti di una nazione, tutti i capitoli di spesa dei soldi che entrano sono positivi e tutti i capitoli di spesa dei soldi che escono sono negativi. E' come se avessimo dei serbatoi comunicanti, in cui le entrate di acqua riempiono i serbatoi e le uscite di acqua li svuotano.
L'acqua che rimane nei serbatoi è la differenza tra le entrate e le uscite, e i serbatoi sono tre: il settore pubblico, il settore privato, il commercio con l'estero.
E' come dire che nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma, nel senso che se in un sistema isolato non entra e non esce nulla, la sommatoria delle variazioni mi darà sempre la stessa quantità di materia ed energia.
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Com'è - allora - che uno stato può stampare moneta? Non contraddice ciò la regola che nulla si crea e nulla si distrugge e tutto si trasforma?
No, non contraddice tale legge di conservazione, poiché la moneta non è una ricchezza essa stessa, ma lo diviene solo se qualcuno fornisce ciò che è detto controvalore.
Quindi, in definitiva, la moneta non crea il valore, ma lo misura solamente.
Facciamo un esempio. Supponiamo che non esista moneta e vi sia solo merce. Bene, se uno stato volesse scambiare merce senza ricorrere al baratto non potrebbe farlo, appunto perché non esiste moneta.
Ma se stampasse un pezzo di carta in cui si dice: "Lino deve avere una cassa di pomodori per ogni 10 casse di pomodori che raccoglie", e me la consegnasse alla fine della giornata, io avrei un valore (1 cassa di pomodori). Quel pezzo di carta non "crea" la cassa di pomodori! Io mi sono guadagnato la mia cassa di pomodori grazie al mio lavoro, e il pezzo di carta è solo un promemoria garantito dallo Stato. Quindi il mio lavoro meno il controvalore del mio lavoro darebbe come risultato zero.
E' compito quindi di chi amministra lo Stato a nome della collettività emettere moneta in modo tale che si possa avere l'equivalente della ricchezza prodotta o del lavoro o dei servizi. Tale moneta può essere emessa con varie tecniche, tra cui l'emissione di titoli sovrani, grazie alle aste dei titoli pubblici e con la garanzia di una Banca Centrale che impedisca che una parte vada invenduta, poiché la Banca Centrale è pagatore di ultima istanza (garantita dallo Stato che copre il debito con la emissione di altri titoli). Oppure si può avere la stampa diretta della moneta, come nel caso dei greenbacks di Lincoln.
L'emissione della moneta in modo indiscriminato può creare problemi?
No, se si stabilisce il quantum e la destinazione degli investimenti e se si crea un ecosistema, cioè un sistema che non saturi il pianeta, le cui risorse sono limitate, garantendo anzitutto lo spazio vitale (che alcuni classici chiamano piena occupazione) per ciascuna persona, che sia abile o disabile.
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