Economia e Potere

La democrazia diretta, Lo spazio pubblico nell'epoca degli eventi privati

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mjula
view post Posted on 29/2/2012, 15:21     +1   -1




Cercherò di essere concreto e sintetico, per modo di dire.
Escludendo le rivoluzioni, in uno stato democratico ci sono tre istituzioni con le quali il popolo può esercitare la sua sovranità: le elezioni, l'iniziativa legislativa e il referendum.
Ma le elezioni, l'iniziativa legislativa e il referendum consultivo (o confermativo, o abrogativo) non possono lottare contro il volere del parlamento, sono sottomessi ad esso (al massimo possono abrogarlo).
Per creare nuove leggi indipendentemente dallà volontà del parlamento, l'unica istituzione da creare è quella del referendum deliberativo (o legislativo, o propositivo): solo questo vincola un parlamento a riconoscere la volontà del popolo come legge.
Conseguentemente, l'unica cosa da fare per rendere possibile ogni altra decisione popolare è rendere legale e funzionante il referendum deliberativo (o legislativo, o propositivo).
Solo successivamente sarà possibile effettuare proposte che vengono dal basso.
Certamente nessuno può capire l'importanza di questa istituzione senza conoscere il valore delle possibili innovazioni che essa consente, e sono quindi dei benefattori coloro che ci informano su di esse.
Ma se questi teorici dimenticano di ricordare anche l'importanza del processo pratico con il quale queste innovazioni possono essere messe in atto, come possono essere d'aiuto nell'attuazione concreta di un cambiamento?
La MMT, ad esempio, non essendo rivoluzionaria, ma essendo comunque contro la volontà del nostro parlamento, fa parte dei casi appena citati: e allora per attuarla non ci resta forse solo l'istituzione del referendum deliberativo?
Ma come si fa a fondare questa istituzione?
E' forse possibile senza la collaborazione del parlamento?
Intanto, ad esempio, potremmo creare gli strumenti virtuali necessari: potremmo pagare un programmatore per costruire un sito semplice ma innovativo che permetta di redarre collettivamente un'insieme di proposte legislative (simile a un wiki, o a Vilfredo.org, ma pensato appositamente), per mostrare a tutti che abbiamo idee concrete e abbiamo il modo di incanalarle e proporle.
Non credo che servirebbero più di mille-duemila euro, cifra molto modesta se confrontata alle recenti raccolte di fondi proposte da molti attivisti o giornalisti.
Questo, tra l'altro, renderebbe visibili e discutibili molte proposte contemporaneamente, e non solo quelle di singoli gruppi: sarebbe uno spazio pubblico, non uno privato (come le conferenze, i summit, le feste, i programmi tv, i profili dei social network...), ovvero l'unica cosa che attualmente manca del tutto.
Insomma, si è soliti pensare che la democrazia diretta possa funzionare solo in picccoli stati (vedi le polis), ma a me sembra che oggi sia l'unica salvezza per i cittadini dei grandi stati.
E' troppo utopico o è la cosa più concreta che si possa pensare?
 
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Flezza
view post Posted on 6/3/2012, 03:41     +1   -1




E' l'unica cosa concreta che si possa pensare.
Ma se la partecipazione è quella che si vede in questi giorni davanti a Montecitorio, oppure qui, in un forum deserto, anche questa iniziativa cadrà nel vuoto. Facebook fa quel che può, ma appartiene ai Bilderberg, senza contare che l'idiozia vi regna sovrana anche fra chi si crede intelligente, come dimostra la mia estromissione dal gruppo di Barnard (nonostante le ben TRE quote da me versate per il summit): impossibile far presente a quella banda di fanatici che la teoria barnardiana ha diverse carenze e preoccupanti lacune, per non parlare del suo fallimento in Argentina, accuratamente occultato da Barnard: si deve credere per fede.
E tuttavia ben venga anche Barnard, se può diffondere un po' di verità.

Forse un minimo di consapevolezza arriverà con la terrificante stangata dell'IMU, ben altra bestia rispetto all'ICI, che metterà letteralmente in ginocchio moltissima gente (me compreso). Ma la stangata potrebbe anche peggiorare la situazione, perché la strategia non è certo quella di recuperare soldi per colmare il disavanzo del "debito pubblico", notoriamente impossibile da ripianare, ma quella del terrore (si veda la Fiat di Marchionne), il cui scopo è quello di creare degli schiavi abbrutiti.

Ad ogni modo è indispensabile provarci.
Serve però la presenza fisica. Noi in Piemonte stiamo tentando di organizzare un gruppo, anche se, come dici tu, non si sa in che direzione procedere per mancanza di strumenti legislativi a nostro supporto.
 
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yuri refolo
view post Posted on 6/3/2012, 09:22     +1   -1




Con la giornata di ieri si sancisce definitivamente la morte del referendum come mezzo di espressione della volontà popolare. La modifica all'art.81 della Costituzione grazie all'art.138 ("Per le leggi di revisione costituzionale, infatti, "Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti. (art. 138 Cost.)" consentirà a Monti di operare per il bene dei tecnocrati bypassando ogni volontà popolare.

In senso lato, l'idea di una democrazia partecipativa è sicuramente valida e importante ma l'ignoranza dilagante derivante da un centinaio di anni di lavaggio del cervello tramite i canali di informazione ufficiali è veramente dura da scalfire.

Confido tuttavia nella rapidità dei mezzi che abbiamo a disposizione oggi. Tuttavia il collo di bottiglia è costituito dalla disponibilità delle persone ad accettare nuovi metodi di studio e di partecipazione.

La rete è ancora uno strumento magico per molti e sotto molti punti di vista Barnard a Misano aveva ragione quando diceva che sistemi democratici web-based farebbero fatica a prender piede in Italia perché troppo complessi per l'italiano medio.

Certo, gli italiani sono avvezzi ai cambiamenti, e come gli introduci una nuova moneta o una carta d'identità digitale puoi anche strutturare una infrastruttura che consenta la partecipazione dal basso (è ben altro livello di difficoltà però, eh).

Ad ogni modo siamo indietro da far spavento mentre ci stanno macellando giorno dopo giorno ad una velocità impressionante.

Qualche punto sul quale sono in disaccordo:

- il summit non è un evento privato. E' un evento pubblico al quale tutti hanno potuto partecipare, con un costo di 40 euro di base. E' diverso che intenderlo come "privato": per privato si intende una zona inviolabile non valicabile se non previo consenso del proprietario, e non mi sembra questo il caso.

- Al summit è stato detto chiaramente che l'Argentina ha interrotto l'attuazione del Plan de Jefes e delle politiche Keynesiane, anche a causa della morte del pupillo della Kirchner Ivan Heyn e del tumore della presidentessa. In ogni caso una crescita economica dell'8% annuo non mi sembra faccia così schifo, no? Ce l'avessimo noi...

GDP - real growth rate:

8% (2011 est.)
country comparison to the world: 11
9.2% (2010 est.)
0.8% (2009 est.)

Fonte: https://www.cia.gov/library/publications/t...ok/geos/ar.html

Sommiamolo all'attuazione del Plan de Jefes (un successo, potete alternativamente sentir parlare gli argentini o guardare i dati, non fa differenza).

"Un fallimento", "occultato", pure "accuratamente"?

Piuttosto, chiediamoci chi, al buio, attenta alla sovranità argentina che, ovviamente, fa paura ai neoliberisti:

www.agenziastampaitalia.it/index.ph...stera&Itemid=35

L'unico vero ostacolo ad ogni forma di democrazia sono Bilderberg, Trilaterale e compagnia bella, che come non consentiranno l'attuazione della MMT in Italia o in Europa non consentiranno nemmeno la democrazia partecipativa ipotizzata da mjula.
 
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Flezza
view post Posted on 6/3/2012, 15:39     +1   -1




Mi risulta (da tre miei amici presenti al summit, persone assolutamente attendibili) che il fallimento in Argentina sia stato ammesso a chiare lettere dai cinque economisti.
 
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mjula
view post Posted on 6/3/2012, 15:46     +1   -1




Si, in effetti ho usato impropriamente il termine "privato".
Ma il problema che pongo rimane, e almeno siamo già in tre, prima ero da solo: voi versereste un euro a testa per un progetto di democrazia diretta sul web?
E pensate che chi ha versato 40 euro non ne verserebbe uno, se gli arrivasse questa idea?
Ovviamente è solo una domanda per testare il terreno, poichè non intendo far partire qui una raccolta di fondi, anche perchè la gestione ma anche e soprattutto la stessa creazione di uno spazio di questo tipo (che forma avrebbe un sito del genere?) sarebbe il problema principale da porsi, in quanto non potrebbe derivare da singole proposte di leader carismatici senza perdere il suo stesso fine.
Quindi la domanda diventerebbe: perchè allora non divulghiamo e discutiamo questa cosa?
Sarebbe trasversale, potrebbe accogliere in un confronto tutti i movimenti, dal notav all'mmt, ma anche tutti i giuristi ed economisti... ognuno propone la sua legge, e poi insieme si propongono varianti, correzioni, e le si vota, creando dei programmi politici ben definiti.
Sarebbe più facile della macroeconomia, questo non lo potete negare - le istruzioni per l'uso di un sito nuovo (qualsiasi sito, anche il più complesso) sono più facili della storia delle teorie economiche e dei trattati internazionali.
Ma l'avete aperto Vilfredo.org?


 
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Flezza
view post Posted on 6/3/2012, 16:12     +1   -1




Io credo che l'idea sia buona, però scusami: per quale motivo proprio uno spazio a pagamento?

Avrei già tre o quattro persone (attivisti MMT) interessate.

Se la cifra è così modesta, comunque, non credo che ci sarebbero obiezioni.
 
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mjula
view post Posted on 6/3/2012, 16:24     +1   -1




Un sito nuovo va creato, e chi lo crea va pagato (non è come un sito già esistente, tipo un forum che si può creare gratis, serve un programmatore): ma poi l'accesso sarebbe gratis.
Certo, se conosci programmatori favorevoli a crearlo gratuitamente la questione della raccolta fondi diventa inutile.
 
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mjula
view post Posted on 8/3/2012, 01:44     +1   -1




Un breve video in cui presento il progetto di cui sopra:




 
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gioppee
view post Posted on 8/3/2012, 12:10     +1   -1




mi trovo completamente d'accordo: sento la NECESSITA' di un sito simile.
E' da tempo che penso come gli si possa dare valenza giuridica, la risposta che mi sono dato è:

utilizzare come email di accesso una pec. Viene rilasciata dal governo su richiesta:

https://www.postacertificata.gov.it/home/index.dot

https://www.postacertificata.gov.it/guida_...e-attivarla.dot

L'idea dell'albero mi sembra magnifica.

Per quanto abbia competenze limitate nel campo della programmazione web, do la mia disponibilità a lavorarci gratuitamente.

edit:

ecco qua, fino a 100.000 euro di finanziamenti. FACCIAMOLO

www.ideatre60.it/node/12282
 
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mjula
view post Posted on 8/3/2012, 13:44     +1   -1




Grazie Gioppee, anche solo per la proposta di lavoro gratuito!
Entro subito nella discussione: sicuramente la PEC è il miglior metodo per rendere ufficiale la votazione del sito; ma ovviamente, se viene imposta fin dall'inizio, potrebbe limitare gli iscritti, come ogni allungamento dell'iscrizione.
Il punto è tutto qui: partire subito ufficiali (rischiando di restare elitari), o partire aperti a tutti gli iscritti, e poi, se il progetto funziona, richiedere a tutti di fare la PEC?
Io non ho un'idea precisa, dipende anche da come lo si realizza.
E il concorso che hai linkato si inserisce a questo punto, poichè per presentare il progetto esso dovrebbe esser già chiaro: vogliamo provare comunque a mandargli il progetto dopo una breve progettazione (e mantenere una raccolta fondi come ipotesi secondaria)?
In questo caso il tuo lavoro gratuito potrebbe invece esser utile per redarre la presentazione richiesta, ovvero nel processo di redazione collettiva del progetto...
Che ne dici?
Grazie ancora.
 
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gioppee
view post Posted on 8/3/2012, 14:01     +1   -1




Mi dedicherò volentieri alla redazione del progetto, ma di sicuro mi farebbe comodo una discussione pubblica per avere le idee chiare, e soprattutto per coinvolgere tutti. Le cose buone non si fanno mai da soli.

Tenete conto che scade il 30 giugno 2012, quindi non c'è molto tempo.

La discussione, che DEVE essere pubblica, può essere benissimo fatta su questo forum, anche se c'è il rischio che arrivi qualcuno a "rubare" l'idea e magari realizzarla in una forma meno democratica di quello che dovrebbe (ormai io vedo congiure ovunque).

Fatemi sapere che ne pensate, cominciamo a raccogliere le idee e mettiamoci all'opera prima possibile.

Sulla questione PEC: semplicemente si potrebbe lasciare la consultazione libera, ma per inserire una nuova proposta e votarne una esistente necessariamente dobbiamo passare da una PEC.
Capisco che limita di molto la partecipazione delle persone (la procedura per ottenere una PEC non è immediata, c'è un certo numero di passaggi da fare: io stesso non sono ancora andato a ritirare la mia PEC alle poste, e ho fatto la procedura da più di un anno credo), ma sono sicuro che le 2000 e passa persone del summit e in generale chi voglia impegnarsi attivamente per il proprio paese non lo vedranno come uno ostacolo, ma come una garanzia di legalità e serietà.
 
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mjula
view post Posted on 8/3/2012, 14:52     +1   -1




Grande, la tua idea sulla PEC mi sembra ben ragionata (la riuscita del summit ha dato fiducia a chi fa progetti, siamo grati a Paolo e a chi l'ha supportato per questo).
Comunque, per quanto riguarda l'utilizzo di questo forum, non so, non vorrei essere invadente, prima chiederei un parere agli utenti/amministratori.
Comunque, ovunque sia, aprirei una pagina con la presentazione del sito (e metterei il link sotto il video di presentazione), chiedendo a chiunque commenti o correzioni, una cosa come:

"PRIMA PAGINA: grafica con disegni relativi ai SETTORI LEGISLATIVI (es: economia, istruzione...) ai quali si accede cliccandoci sopra + tasto per iscrizione (che rimanda a PAGINA LOGIN-ISCRIZIONE) + tasto per info (che rimanda a pagina INFO) + titolo intuitivo per chi non vuol leggere le info, come "scegli il settore in cui proporre o votare leggi"

PAGINA LOGIN-ISCRIZIONE: spazio login (posta pec+password) e iscrizione (posta pec, password, e quali altri dati?)

PAGINA INFO: descrizione del sito, spiegazione di richiesta pec con link relativi ecc

PAGINE SETTORI LEGISLATIVI: tronco, tasto CREA RAMO (che richiede di inserire nome tematica, es: uscita dall'euro, e crea un RAMO - lo possono premere solo gli iscritti) + il buon vecchio tasto per iscrizione + se ci sono già rami, tasto CREA ALTRA PROPOSTA (che è come CREA PROPOSTA) + RAMO: con tasto CREA PROPOSTA (solo per iscritti, rimanda al FILE DI TESTO DELLA PROPOSTA).

FILE DI TESTO DELLA PROPOSTA: pagina di word, con tasto salvataggio. Una volta salvata, la pagina sarà visualizzabile da tutti (cliccando sulla foglia relativa) con sotto tre tasti: 1) VOTA (che ingrandirà la foglia, tasto che possono premere solo una volta solo gli utenti iscritti); 2) CORREGGI (tasto che rimanda a un FORUM apposito ove si discutono le singole proposte, proponendo correzioni grammaticali o giuridiche, in modo che il creatore della proposta decida se inserirle o no, con un tasto visualizzabile solo da lui - MODIFICA PROPOSTA); 3) CREA ALTRA PROPOSTA (che è come CREA PROPOSTA)"

è tanto semplice quanto complicato...
 
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gioppee
view post Posted on 8/3/2012, 15:07     +1   -1




intanto potremmo discutere un po' io e te, poi pubblichiamo i risultati delle discussioni sul forum, o dove opportuno.
questo per non incasinare troppo la lettura del post sul forum (un progetto di questo genere avrebbe bisogno di un altrettanto regolamentato e organizzato forum), almeno finché non ci risponderanno gli altri ragazzi. visto che stiamo partecipando solo io e te, non vorrei che poi dicessero che non sono d'accordo. cerchiamo di essere rispettosi e democratici fin da subito, insomma :)

copierò questo messaggio privato nella discussione, perché tutto sia alla luce del sole (a parte il mio indirizzo skype che ci terrei rimanesse privato)
 
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mjula
view post Posted on 26/3/2012, 09:33     +1   -1




Per chi fosse interessato, ho aperto un forum dedicato esclusivamente alla progettazione di un sito di democrazia diretta (partendo da critiche o ampliamenti della bozza esposta in questa discussione). Il link è: http://democraziadiretta.forumfree.it/
 
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Dionisio1986
view post Posted on 27/3/2012, 08:10     +1   -1




CITAZIONE (Flezza @ 6/3/2012, 16:39) 
Mi risulta (da tre miei amici presenti al summit, persone assolutamente attendibili) che il fallimento in Argentina sia stato ammesso a chiare lettere dai cinque economisti.

A proposito di fallimento del modello argentino.
 
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24 replies since 29/2/2012, 15:21   281 views
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