| Io mi sto facendo questa idea.
Le grandi masse si raggiungono con messaggi semplici, veloci ed efficaci, che abbiano la stessa potenza di una pubblicità ben fatta.
Quindi, se da una parte è importante condividere documenti di economia politica in inglese di 11 pagine presi dal sito della Comunità Europea, dall'altra è fondamentale diffondere l'informazione con mezzi che possono sembrare ridicoli ma funzionano alla perfezione per arrivare, perdonatemi, alle menti ottenebrate da 70 anni di logica del profitto (non so se avete letto "No Logo" di Naomi Klein, io sto leggendo la riedizione a 10 anni di distanza ed è un saggio illuminante sul perché di tanta ottusità dilagante).
Quindi, a fianco dell'informazione, passatemi il termine, di spessore, ci vorrebbero infografiche, schemi sintetici, siti in stile web2.0 per rimbambiti, con i tastoni grandi su cui cliccare... addirittura demotivationals e viral video.
Ossia le solite puttanate che si condividono su Facebook senza nemmeno sapere di cosa si stia parlando.
In mancanza della possibilità di risvegliare tutti gli italiani e di instillare in loro la voglia di sapere veramente cosa stia succedendo e quindi di farli studiare e faticare su testi, documenti, libri, video e di conseguenza ragionare, e infine agire, ben venga, a 'sto punto, una mandria di rimbambiti che almeno votano e supportano chi sta dalla loro parte.
Il problema è che sta cosa la sa fare bene principalmente chi è già immerso nel pensiero dominante, perché gli altri si trovano perfettamente a loro agio a studiare su abstract universitari o testi come gli Appunti di Informatica Libera, per dire.
Se si riuscisse a fare una comunicazione convincente, probabilmente riusciremmo a evitare la sottoscrizione di questo trattato.
Abbiamo 10 mesi, se non erro.
... per questo ho paura che non ce la faremo e che l'unica cosa che emergerà sarà la violenza, quando arriverà la povertà estrema anche da noi.
|
