Economia e Potere

Fiscal Compact, Testo integrale e risorse aggiuntive

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yuri refolo
view post Posted on 8/2/2012, 09:24 by: yuri refolo     +1   -1




Qui l'originale in inglese dal sito della Comunità Europea (sono 11 pagine... leggetelo):

http://www.consilium.europa.eu/uedocs/cms_...n/ec/127736.pdf

Qui la traduzione in italiano:

www.blitzquotidiano.it/politica-eur...aliano-1099863/

Riporto qui di seguito il commento di James Meadway tradotto da Megachip su

www.megachip.info/tematiche/kill-pi...lla-storia.html

I cittadini europei dovrebbero volgere il loro sguardo altrove per avere una soluzione della crisi.

di James Meadway, Senior Economist - neweconomics.org.

Non c’è un altro modo di descriverlo. Una volta che abbiamo strappato il velo del gergo tecnico dei burocrati europei, il fiscal compact della UE non rappresenta altro che una disperata accettazione del declino terminale. L'austerità si farà ora carico della forza della legge. Dimenticate la democrazia, come Angela Merkel ha inflessibilmente annunciato, sarà la Corte Europea di Giustizia ora a determinare le politiche economiche, e «non potrai più cambiarle attraverso una maggioranza parlamentare».



L'Europa del sud sta per essere dilaniata dai programmi di austerità. Semplicemente non ci sono prospettive realistiche di ripresa se nel frattempo si prosegue con le politiche dei tagli.

Un fatale meccanismo è all'opera: i tagli riducono la domanda. La caduta della domanda significa che le imprese venderanno meno. Le minori vendite delle imprese comportano il calo dei salari e l'aumento della disoccupazione, e quindi ulteriori riduzioni della domanda. Questo è il circolo vizioso dentro il quale l'Europa sta rinchiudendo sé stessa.

Altrove il commentatore del Financial Times Wolfang Munchau, che non è certamente un'anima bella keynesiana, ha descritto il trattato come “piuttosto pazzo”. È fin troppo generoso: è totalmente folle, un’imbecillità economica su grande scala continentale. L'austerità sta trascinando l'Europa verso uno stato di perenne stagnazione. La crisi non è stata causata dalla spesa pubblica, ma dal collasso del sistema bancario e dai persistenti squilibri nella bilancia dei pagamenti. E invece tutta la discussione è ancora incentrata, almeno per le élite europee, intorno alla necessità di effettuare tagli via via più aspri.

La diagnosi è sbagliata, e la prescrizione seriamente pericolosa. Nell’accordarsi volontariamente su ciò, come nel trattato che i 25 hanno firmato, è un suicidio.

La crisi, nel frattempo, peggiora. La disoccupazione nella zona euro ha raggiunto un nuovo picco. I negoziati sulla riduzione del debito greco continuano, i detentori delle obbligazioni sul debito del settore privato del paese danno battaglia per tenersi stretto anche il più piccolo pezzo di valore dei loro prestiti che rischiano di perdere. La Banca Centrale Europea, mostrando tutta la compassione e la solidarietà per le quali è famosa, si è autoesclusa da qualsiasi riduzione volontaria, insistendo nel chiedere che il pieno valore dei prestiti che ha concesso alla Grecia sia rimborsato.

E dopo mesi passati a perfezionare il loro ruolo di zerbini, le richieste tedesche volte a una diretta sorveglianza della spesa pubblica greca, hanno provocato perfino nella supina classe politica greca degli strilli indignati.

Il maestoso raduno di Bruxelles non ha portato con sé reali prospettive di azione contro la crisi. È troppo frazionato, e compromesso dai suoi intrecci con la finanza e il progetto fallito dell'euro. Si è adagiato sul percorso che incontrava meno resistenza: pagare i banchieri, fregare la società.

I passi che sarebbe stato necessario compiere erano troppo distanti dalle capacità di veduta dei leader europei: un default sovrano per la Grecia e gli altri paesi membri dell'euro indebitati soggetto a un accordo con i creditori, un blocco all'austerità, nonché la democratizzazione del sistema finanziario, obbligando le banche ad agire nel pubblico interesse.

L'accordo è una pozione letale. Il problema è come neutralizzarlo al meglio. Ieri i lavoratori belgi stavano scioperando contro i tagli. In milioni lungo tutta l'Europa hanno protestato e dimostrato. È a partire da questo che un movimento contro l'austerità potrà formarsi.



Fonte: www.neweconomics.org/blog/2012/01/3...note-in-history.

Traduzione per Megachip a cura di Piergiuseppe Mulas.

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E qui di seguito il commento di Paolo Barnard da http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=327:


La ‘Coventry-zzazione’ dell’Italia, e la giustizia nel Vero Potere.



La parte tecnica, e agghiacciante, più sotto. Fra l'altro, io l'avevo già tutta anticipata in precedenti articoli avvisandovi, ora è legge europea ed italiana. Ma prima un commento.

Questo non è più un Colpo di Stato Finanziario. Questa è la ‘Coventry-zzazione’ dell’Italia a firma Mario Monti, e con un esecutore materiale: il medesimo Paese che nella notte del 14 novembre 1940 rase al suolo la cittadina inglese con una violenza mai impiegata prima nella storia bellica. Una violenza da cui nacque il temine ‘Coventry-zzazione’.

Leggendo le pagine del Treaty on Stability, Coordination and Governance in the Economic and Monetary Union, comunemente conosciuto come Fiscal Compact firmato il 31 gennaio dai capi di Stato e di governo della zona Euro, ho compreso che qui non stiamo più parlando di un golpe per controllare gli Stati sovrani d’Europa, ma proprio di un bombardamento a tappeto che non lascerà che cenere di tutto ciò che conoscevamo come democrazia, redditi e Stato di diritto in Italia. Ed è per me sbalorditivo che un Santoro, o un Ferruccio De Bortoli, o una Camusso possano aver letto quelle righe senza inorridire (perché le hanno lette, vero? è il loro mestiere, no?). Che il parlamento italiano le possa aver lette senza esplodere in una ribellione addirittura violenta, barricandosi alla Camera e al Senato (perché le hanno lette, vero? è il loro mestiere, no?). Ma tant’è. Offro qui un tributo al genio dell’accademico americano Edward Herman, che ha coniato quella che è forse la più cruciale definizione mai data della nostra epoca, un’epoca “dove hanno reso plausibile l’inimmaginabile”, e dove la gente lo ha accettato.

Sono 11 pagine, questo Fiscal Compact. Entrerà in vigore il 1 Gennaio del 2013. Negli 11 mesi che rimangono non nascerà alcuna rivolta. Gli italiani, e soprattutto gli italiani di Gad Lerner, di Fazio (sia Fabio che Lorenzo), di Saviano, di Travaglio, di Grillo, di Bersani, di Vendola, della CGIL-Fiom, del popolo viola ecc. sono troppo stupidi, incorreggibili e meschini per capire. E sono una massa enorme che potrebbe invece agire. Ergo, siamo finiti, perché gli altri italiani, quelli di Sky e degli Outlet, non contano come forza civica, mai sono contati, si lamentano ma se ne fregano. Questa è la realtà. Il 24-25- 26 Febbraio a Rimini un gruppo microscopico di italiani si informerà su cosa si può fare per salvare i redditi, i diritti e l’Italia da questa catastrofe, e, fra questi, un gruppo ancor più microscopico forse porterà avanti una battaglia in futuro (www.democraziammt.info/). Come dire: ci sarà il Diluvio Universale e quattro gatti in Italia sapranno costruire una barca. Dai, fa ridere. Ok, ecco Coventry:

COSA DICE IL FISCAL COMPACT (tradotto e semplificato da Paolo Barnard).

- uno Stato che dà ai propri cittadini e alle proprie aziende più denaro di quanto gliene tolga in tasse, cioè che spenda a deficit di bilancio, sarà illegale e anti costituzionale. Dovrà come minimo fare il pareggio di bilancio (cioè darci 100 e toglierci subito dopo 100), ma meglio ancora se farà il surplus di bilancio (ci darà 100 e ci toglierà 150), cioè dovrà impoverirci, matematicamente. Questa regola dovrà essere inserita nella Costituzioni degli Stati firmatari, o in leggi egualmente vincolanti. Sancito dal Fiscal Compact nel TITOLO III art. 3/1 a) - 3/2.

- Se uno Stato non iscrive nella Costituzione o in leggi egualmente vincolanti l’obbligo di impoverire i propri cittadini e aziende attraverso il pareggio di bilancio o il surplus di bilancio, verrà giudicato dalla Corte Europea di Giustizia, che ha potere di sentenze sovranazionali, cioè vincolanti per tutti gli Stati aderenti. Sancito dal Fiscal Compact nella premessa a pag. 2.

- uno Stato che volesse ignorare questo scempio verrà messo sotto accusa automaticamente (excessive deficit procedure), e automaticamente dovrà correggersi presentando un piano dettagliato di correzioni, che sono le famigerate austerità che ben conosciamo. Le correzioni saranno dettate dalla Commissione Europea di tecnocrati non eletti (che, come ampiamente dimostrato, rispondono alle lobby finanziarie di Bruxelles, nda). Sancito dal Fiscal Compact nel TITOLO III art. 3/1 e) - 3/2.

- se lo Stato sotto accusa non si corregge, e cioè se si rifiuta di impoverire i propri cittadini e aziende attraverso il pareggio di bilancio o il surplus di bilancio, la Commissione Europea lo denuncerà agli altri Stati, che lo denunceranno alla Corte Europea di Giustizia, che ha potere di sentenze sovranazionali, cioè vincolanti per tutti gli Stati aderenti. Se questa Corte condannerà lo Stato recalcitrante, e se quest’ultimo comunque si rifiuterà di impoverire i propri cittadini e aziende attraverso il pareggio di bilancio o il surplus di bilancio, la Corte potrà condannare lo Stato disubbidiente a una multa che per l’Italia sarebbe di 2 miliardi di Euro. Sancito dal Fiscal Compact nel TITOLO III art. 5/1 a) – art. 8/1 – 8/2.

- il potere di denunciare alla Corte Europea di Giustizia uno Stato che si rifiuta di impoverire i propri cittadini e aziende attraverso il pareggio di bilancio o il surplus di bilancio, e quindi di sottoporlo al processo ulteriore della Corte per le punizioni monetarie finali, è riservato anche a un solo singolo Stato della zona Euro, e anche se la Commissione Europea non ha dato alcun parere negativo conto lo Stato sotto accusa. (diritto quindi del tutto arbitrario che sarà esercitato senza pietà dalla Germania, nda). Sancito dal Fiscal Compact nel TITOLO III art. 8/1 – 8/2.

- il risultato della condanna da parte della Corte Europea di Giustizia di uno Stato che si rifiuta di impoverire i propri cittadini e aziende attraverso il pareggio di bilancio o il surplus di bilancio, non sarà solo una pesantissima multa di miliardi di Euro, ma si traduce anche in una “costrizione” assoluta per questo Stato di correggere il bilancio verso il pareggio o il surplus. Sancito dal Fiscal Compact nella premessa a pag. 3.

- quando scatta la procedura di denuncia di uno Stato che si rifiuta di impoverire i propri cittadini e aziende attraverso il pareggio di bilancio o il surplus di bilancio, gli altri Stati della zona Euro si prendono l’impegno di sostenere quella denuncia. Potranno rifiutarsi solo se troveranno un sostegno da parte di una maggioranza qualificata dei medesimi Stati. Cioè, per contrastare l’azione punitiva e arbitraria anche di un solo Stato (es. la Germania, nda) tutti gli altri dovranno trovare una maggioranza (impossibile, nda). Sancito dal Fiscal Compact nel TITOLO III art. 7.

- dalla firma di questo Fiscal Compact in poi, uno Stato della zona Euro dovrà chiedere approvazione alla Commissione Europea e al Consiglio Europeo prima di emettere i propri titoli di Stato. Anche qui la funzione primaria di autonomia di spesa dello Stato sovrano è cancellata. Sancito dal Fiscal Compact nel TITOLO III art. 6.

- all’unico organo europeo legittimamente eletto dai cittadini, cioè il Parlamento Europeo, è riservato questo: il suo presidente “potrebbe” essere invitato ad ascoltare le decisioni dei tecnocrati della Commissione e del Consiglio. Basta. Ai parlamenti nazionali (ex sovrani, nda) e al Parlamento Europeo è concesso di formare una conferenza di rappresentanti che potranno “discutere” (non bocciare, nda) le decisioni prese dai tecnocrati. Sancito dal Fiscal Compact nel TITOLO V art. 12/5 – art. 13.

- il Fiscal Compact richiede a tutti gli Stati della zona Euro di promettere sostegno e fedeltà alla Moneta Euro e all’unione economica, al fine di promuovere “crescita, impiego e competitività” (cioè come dire: sostenere un’alluvione per promuovere l’agricoltura, nda). Sancito dal Fiscal Compact nel TITOLO I art. 1/1.

- se uno Stato dovesse aver bisogno si sostegno finanziario europeo attraverso un salvataggio da parte del Meccanismo Europeo di Stabilità, non avrà un singolo Euro se prima non avrà firmato il Fiscal Compact e non lo avrà obbedito in toto. (la Grecia dovrà quindi farlo e comunque morirà sotto tortura, i prossimi siamo noi, nda) Sancito dal Fiscal Compact nella premessa a pag. 4.

- in ultimo, il Fiscal Compact impone il rispetto a tutti gli Stati firmatari dell'Europact. Adottato dai capi di governo dell’Eurozona il 24 marzo 2011, stabilisce che la competitività sia giudicata solo in rapporto al contenimento degli stipendi e all’aumento della produttività; che gli stipendi pubblici debbano essere tenuti sotto controllo per non danneggiare la competitività; che la sostenibilità del debito nazionale sia giudicata a seconda della presunta generosità di spesa nella Sanità, Stato Sociale, e ammortizzatori sociali; che le pensioni e gli esborsi sociali devono essere riformati “allineando il sistema pensionistico alla situazione demografica nazionale, per esempio allineando l’età pensionistica con l’aspettativa di vita”. Sancito dal Fiscal Compact nella premessa a pag. 4.



Conclusione.

L’Italia perde tutta la sua sovranità di spesa per i cittadini (che andava a favore di tutti i servizi essenziali, delle tutele sociali, di tutta la nostra economia salariale, degli sgravi ecc.) e la sua sovranità di spesa per le aziende (cha andava a favore di modernizzazione, infrastrutture, acquisti diretti, sgravi ecc.). E sarà costretta al meglio a darci 100 e toglierci 100, cioè a lasciarci a zero di ricchezza netta. Di conseguenza: Il Fiscal Compact impone per legge sovranazionale l’impoverimento sistematico e automatico da parte dello Stato dell’Italia produttiva e delle nostre famiglie. In tal modo lo Stato perde totalmente la sua funzione democratica primaria. Il parlamento italiano non conta più nulla in questo, è di fatto esautorato. Non controlleremo più in nostri titoli di Stato, altra sciabolata alla nostra sovranità. Siamo alla mercé delle punizioni inflitte da tecnocrati non eletti da noi, e del giudizio devastante della Germania, che com’è noto ed ampiamente provato, lavora da 40 anni per distruggere le economie dell’Europa del sud, dell’Italia in particolare (si legga Il Più Grande Crimine 2011). Saremo costretti ad austerità continue imposte dalla Commissione Europea che nessun italiano elegge. Questo significa povertà imposta su altra povertà, e solo per gli interessi Neomercantili di Berlino e di pochi speculatori internazionali. Infine, questo crimine contro un intero popolo e nazione è stato firmato da Mario Monti, che dovrebbe essere arrestato per alto tradimento. Ma c’è di peggio.

Gli italiani stanno concedendo un’abbondante maggioranza di gradimenti al governo Monti. I media difendono l’Euro come sacro, e neppure quelli ‘liberi’, da Santoro al Fatto di Travaglio, permetteranno mai a questi fatti documentati, e salva vita, di essere esposti. Tutta la componente maggioritaria dei cittadini ‘impegnati’ crede di aver salvato l’Italia dal terribile pericolo democratico numero uno della nostra storia: Silvio Berlusconi. Il resto degli italiani non sa, non se ne cura.

C’è una profonda giustizia nel fatto che il Vero Potere ci pisci in testa. E ci condanni alla disperazione. Ce lo meritiamo.

p.s. piange il cuore per quei pochissimi che non se lo meritano, www.democraziammt.info/.

Edited by yuri refolo - 9/2/2012, 12:05
 
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