CITAZIONE (Flezza @ 13/1/2012, 22:10)
La prima osservazione che mi viene da fare è che Paolo Barnard è almeno parzialmente in errore quando afferma che lo Stato non è il popolo: lo è, invece, nella prima accezione.
C'è però la seconda, cioè quella di Stato-apparato o Stato-organizzazione.
Giusta osservazione. Quando Barnard si riferisce allo Stato, sia nel saggio che nelle varie conferenze, ne parla sempre in termini economici; quindi si riferisce allo Stato-Apparato. Avrebbe dovuto specificarlo per evitare malintesi. Magari la gente pensa "lo stato ha un debito; lo stato siamo noi = noi abbiamo un debito". Invece a livello economico abbiamo visto che non è così, lo spiegherà poi, anche perché il settore governativo e non governativo funzionano in modo separato.
CITAZIONE (Flezza @ 13/1/2012, 22:10)
Mi spiego: uscendo dalle astrazioni, il nostro Stato ha scelto, fra tutte le possibili organizzazioni, quella democratica. Già qui ci sarebbe da chiedersi chi, concretamente, abbia fatto questa scelta, e con quale autorità, dal momento che lo Stato, in quanto entità astratta, non può scegliere cosa essere, e dunque qualcuno ha scelto per lui. Ma lasciamo stare.
Lo Stato è concetto astratto, è una istituzione rappresentativa, la quale possiede beni mobili e immobili e alle cui dipendenze lavorano persone fisiche. Queste persone fisiche, come detto sopra, svolgono le loro funzioni in nome e per conto dello Stato, quindi rappresentando tutta la collettività. In merito all'ordinamento da scegliere è stato fatto (per quel che riguarda l'Italia) tramite il referendum del 02/06/1946 (dove si scelse quale forma di stato adottare tra monarchia e repubblica e vennero eletti i membri dell'Assemblea Costituente, per redigere l'attuale Costituzione Italiana).
Da un punto di vista teorico e formale sta tutto in piedi perfettamente, sulla carta funziona tutto.
Se il problema non è la struttura in sé ma le persone che la fanno funzionare è un altro discorso.
Ma qui il problema non è più su cosa sia lo Stato, chi rappresenti e cosa siano le sue funzioni, questi concetti sono stati concepiti in modo più che democratico; il problema semmai è l'attuazione in termini pratici. E il problema si pone automaticamente un'altra domanda: esiste davvero la democrazia? è davvero attuabile?
Se ho tempo vado a trovarti degli estratti di "La Repubblica" di Platone, anzi, per tagliar corto di pubblico un video davvero interessante a riguardo di Umberto Galimberti:
VideoCITAZIONE (Flezza @ 13/1/2012, 22:10)
Paolo Barnard dice: "lo Stato deve fare questo, questo e questo".
Io rispondo: "benissimo: e se non lo fa?".
Deve spendere a deficit per creare ricchezza.
Ok, chi deve decidere che si spende a deficit? E se non gli va di farlo?
Dalla conferenza che ha tenuto Barnard a Misano Adriatico il primo problema di cui sentivo imminente urgenza era quello di rendere le persone consapevoli della situazione, e subito dopo quello di pretendere che la spesa a deficit positiva venga davvero attuata (ostacolo non da poco).
Ma se è stata applicata in passato significa che non è impossibile...
Edited by *altair* - 13/1/2012, 23:29